Una tranquilla serata a Eindhoven è diventata improvvisamente movimentata quando circa 180 tifosi del Napoli sono stati arrestati dalla polizia olandese. Gli azzurri erano giunti in città per sostenere la squadra di Conte nel terzo turno di Champions League contro il PSV.
Sorprendentemente però, non si è trattato di uno scontro tra tifoserie, ma di una misura preventiva adottata dalle autorità locali.
La ricostruzione dei fatti
La vigilia della partita tra Napoli e PSV si è accesa fin da subito a causa di grandi tensioni a Eindhoven. Per evitare eventuali disordini, le autorità olandesi hanno deciso di agire in anticipo, fermando un consistente gruppo di tifosi giunti dall'Italia. Secondo quanto riportato dall'agenzia Algemeen Nederlands Persbureau e dai media locali, i tifosi del Napoli sono stati descritti come un “gruppo numeroso con una certa atmosfera”.
I fermi sono scattati in varie parti di Eindhoven, e sembrano essere legati alla violazione del regolamento comunale in materia di assembramenti. Un portavoce della polizia ha spiegato che gli arrestati avrebbero “causato disordini con il loro comportamento”. Gli arresti sono stati effettuati dopo che ai tifosi era stato chiesto di abbandonare il centro città, richiesta che non è stata accolta favorevolmente.
Un match ad alto rischio
La partita tra Napoli e PSV era già stata classificata come ad alto rischio per i potenziali scontri tra tifoserie. Gli ultras del PSV hanno stretti legami di gemellaggio con gli ultras dell'Inter e del Botev Plovdiv, mentre il tifo organizzato del Napoli è gemellato con quello del Feyenoord e del Lokomotiv Plovdiv. Questo reticolo di alleanze e rivalità ha contribuito ad alzare la tensione attorno al match.
Tuttavia, per i tifosi del Napoli, il pensiero ora torna al campo, con la speranza che la squadra riesca a brillare. Appuntamento a questa sera alle ore 21.00 alla Philips Arena.
