Lazio-Celtic, Sarri tira le orecchie ai suoi e spiega perché Immobile è partito dalla panchina

La Lazio vince contro il Celtic e si posiziona momentaneamente primo nel gruppo E di Champions Legue, in attesa di Feyenoord Atletico Madrid di stasera. Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa, tirando le orecchie ai suoi per non rendere in campionato come in Champions League. Poi ha elogiato Isaksen e Gila e ha spiegato la scelta di far partire Immobile dalla panchina.
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C. Immobile
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La Lazio vince contro il Celtic e si posiziona momentaneamente primo nel gruppo E di Champions League, in attesa di Feyenoord Atletico Madrid di stasera. Maurizio Sarri è intervenuto in conferenza stampa, tirando le orecchie ai suoi per non rendere in campionato come in Champions League. Poi ha elogiato Isaksen e Gila e ha spiegato la scelta di far partire Immobile dalla panchina.

"Non ho dubbi che la squadra mi segua"

Dopo la vittoria della Lazio contro il Celtic in Champions, Maurizio Sarri ha commentato l'atteggiamento della squadra: "Io non ho mai avuto dubbi che i ragazzi non mi seguissero, avevo dubbi sulla mentalità della squadra che sta dimostrando mancanze in alcune partite che i ragazzi nella loro testa pensano siano semplici e affrontano in maniera poco concentrata e aggressiva. Se avessimo avuto questa determinazione anche in campionato avremmo avuto qualche punto in più. Stasera bene tutti, in una cornice di pubblico spettacolare e sono felice di aver dato questa gioia ai tifosi. Le somme però le tiriamo contro il Cagliari..." 

Le condizioni di Luis Alberto e la scelta di far entrare Immobile alla fine

"Luis Alberto è uscito per crampi e non per problemi muscolari - spiega Sarri -. L'idea di tenere Immobile per l'ultimo spezzone di partita è nato stamattina perché volevamo 2-3 cambi importanti in panchina. E poi non vogliamo dissanguare i giocatori che fino a gennaio avranno partite ogni 3 giorni. Sapevamo che in caso di partita bloccata Pedro e Immobile avrebbero fatto la differenza negli ultimi 20-30 minuti".

Marusic, Isakesen e Gila

Quando un giornalista gli fa notare che Marusic è adattato a sinistra, Sarri risponde con una battuta: "Anche Maldini era destro ma giocava a sinistra (ride, ndr). Stasera non me la sentivo di rinunciare a lui che ci garantiva centimetri". Poi sui due protagonisti del match: "Isaksen ha fatto un'ottima partita, ma ho sempre detto che andava aspettato perché veniva da un altro campionato, da un'altra lingua e non parla ancora bene l'italiano anche se le parolacce le ha imparate già tutte. Qualche mese di tempo gli va dato, ma negli allenamenti si vedono le sue qualità, così come quelle di Mario Gila che con Patric crea un'ottima coppia difensiva in determinate partite".

L'esame Cagliari e il rapporto con Lotito

"Ero calmo durante la partita perché la squadra mi sembrava in partita e stava facendo bene - ammette il tecnico toscano che aggiunge -. Sono più nervoso della partita contro il Cagliari. Ci sono 2-3 sconfitte in campionato che non mi sono scese. Il segnale la squadra me lo darà nella partita contro i sardi, perché questo match era mentalmente facile".

Sulle parole di Lotito nel prepartita: "Sono tre anni che Lotito mi dice di far giocare chi sta meglio. Futuro? Io voglio chiudere la mia carriera qui, ma il calcio sapete com'è... Penso che questa sia una dimensione adatta a me. La società è gestita da una persona con cui ci parli e non da un fondo. Ho il contratto per un altro anno e poi se ci saranno i presupposti rimarrò volentieri".

Chiosa finale sulle occasioni avute dal Celtic: "Abbiamo concesso qualcosa a inizio secondo tempo però abbiamo anche pressato più alto, anche quando non dovevamo farlo perché loro lo facevano apposta a farci uscire dalla metà campo. A volte siamo andati a pressare il loro portiere per eccesso di foga e loro ci hanno infilato. Mentalità in campionato? Se continueremo con questi numeri significherà che abbiamo una mentalità scadente. Giocando ogni tre giorni dobbiamo aggredirle le partite".

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