Roberto De Zerbi, tecnico del Marsiglia, si prepara a vivere una serata speciale in Champions League. La sfida contro l’Atalanta, infatti, non è solo una partita di cartello, ma una sorta di "derby personale". Nato a cento metri dallo stadio di Brescia, De Zerbi porta con sé emozioni e ricordi che vanno ben oltre il semplice agonismo su un campo di calcio.
L'emozione di affrontare un’italiana
“Giocare contro un’italiana è sempre un’emozione diversa”, confessa De Zerbi, con un sorriso che tradisce l’orgoglio di vivere queste serate da protagonista. Nel suo viaggio calcistico ha già incontrato l’Inter e la Roma, ma l’Atalanta rappresenta qualcosa di speciale. “È come se fosse un derby”, racconta il tecnico bresciano ricordando come l’aria si facesse elettrica nei giorni precedenti una gara del genere.
Legami e rivalità
Cresciuto all'ombra dello stadio, De Zerbi ha vissuto la rivalità Brescia-Atalanta pervasa di passione e campanilismo. “Quando c’era la partita si passava tutta la settimana a pensare solo a quello”, dice, facendo riaffiorare ricordi di un calcio che viveva anche fuori dal rettangolo verde. La semplicità di quei giorni si contrappone alla complessità di preparare una sfida di Champions oggi.
Una carriera intrecciata con l’Italia
De Zerbi non nasconde che le sfide contro squadre italiane accendono qualcosa di speciale. “Mi è già successo con lo Shakthar e il Brighton”, racconta, ricordando come l’Italia segni tappe importanti della sua carriera da allenatore. Eppure, contro l'Atalanta, c'è quel sapore speciale che riporta indietro nel tempo, ai giorni di gioventù.


