Gli scandali e le polemiche che hanno segnato la vita di Diego Armando Maradona non sembrano volerlo abbandonare nemmeno dopo la morte. In Argentina, il processo sulla scomparsa del Pibe de Oro, volto a stabilire l'eventuale responsabilità dello staff medico che lo aveva in cura, è stato infatti annullato per una vicenda che sembra uscita da un film: una giudice era coinvolta nella realizzazione di un documentario.
L'annullamento del processo
Il processo, avviato a marzo in Argentina, è stato annullato dopo che è stato scoperto il coinvolgimento della giudice Julieta Makintach in un documentario dal titolo 'Giustizia Divina'. Nel trailer, la magistrata appare mentre ricostruisce la morte del Pibe de Oro, recitando una parte incompatibile con il suo ruolo giudiziario. Nel copione del documentario, si afferma già che "Maradona è stato ucciso", frase che stride fortemente con il ruolo imparziale che una giudice dovrebbe assumere. Gli altri giudici hanno accolto la richiesta di ricusazione delle parti, segnalando così il pericolo di nullità su qualsiasi futura sentenza. Una decisione che riprende quella annunciata dal togato Maximiliano Savarino.
Visibilmente provate, le figlie di Maradona, Dalma e Gianinna, hanno espresso la loro frustrazione dal continuo protrarsi della vicenda giudiziaria, affermando: “L'unica cosa che ci interessa è che il processo possa proseguire”. Anche l'avvocato della famiglia, Fernando Burlando, ha sottolineato come le figlie non possano chiudere il loro lutto mentre il caso si trova ancora senza soluzione.
Il pm Patricio Ferrari ha definito giusta la scelta di annullamento del processo: “La Makintach ha avuto un ruolo di attrice e non di giudice”. Con un nuovo tribunale che dovrebbe essere nominato, c'è speranza che si possa ottenere una sentenza entro la fine dell'anno.
