A distanza di oltre due anni, il caso che ha coinvolto Achraf Hakimi, difensore del Paris Saint-Germain, torna a scuotere l’ambiente calcistico e giudiziario. L'accusa di stupro mosso nei confronti del calciatore marocchino nel febbraio 2023 sembra prendere nuova forma, con la procura di Nanterre che ha avanzato una richiesta di rinvio a giudizio. Il destino giudiziario del giovane talento è ora nelle mani del giudice istruttore, il quale dovrà decidere se procedere con l'accusa o chiudere definitivamente il caso.
Un passato che torna
L'accusa a carico di Hakimi è emersa all'inizio del 2023, con la denuncia di una ragazza che affermava di essere stata vittima di stupro. Da allora, i riflettori si erano accesi sul calciatore, portando a una sorveglianza giudiziaria nei suoi confronti. Tuttavia, le indagini hanno subito un rallentamento, tanto che per un periodo si era parlato di un possibile abbandono del caso.
Ora, però, le acque si sono agitate nuovamente. La procura di Nanterre ha formalmente richiesto che sia il tribunale penale dipartimentale di Hauts-de-Seine a occuparsi del processo. Il futuro di Hakimi è più incerto che mai, in bilico tra la continua ascesa sportiva e il possibile presagio di un lungo cammino legale.
Le possibili conseguenze
Se il giudice istruttore decidesse di procedere e Hakimi venisse riconosciuto colpevole, le conseguenze sarebbero decisamente pesanti. Per l'accusa di stupro, il codice penale francese prevede una pena che può arrivare fino a 15 anni di reclusione. Un colpo devastante non solo per la carriera del calciatore, ma anche per l'immagine del Paris Saint-Germain, club già sotto i riflettori mediatici per altre controversie.
In questo clima, il calciatore continua a mantenere un profilo basso, fiducioso di poter dimostrare la sua innocenza. Nei mesi, almeno sul campo, il talento di Hakimi non è venuto meno, continuando a essere uno dei punti di riferimento della squadra parigina.
