Il mondo del calcio è in fermento mentre si osserva con attenzione la situazione a Gaza. Tra le tensioni politiche e le richieste di sospensione di Israele dalle competizioni, ci si chiede quali saranno i prossimi passi di FIFA e UEFA. Tuttavia, al momento, non ci sono decisioni ufficiali in merito.
La pressione su FIFA e UEFA
Negli ultimi tempi, il mondo del calcio sta vivendo un periodo di profonda riflessione a causa delle tensioni politiche internazionali. FIFA e UEFA sono sotto pressione per le richieste di sospensione di Israele dalle competizioni ufficiali. Queste richieste, supportate da alcune federazioni, non hanno ancora trovato riscontro negli organi esecutivi. Il media israeliano Ynet ha riportato che non è programmata nessuna riunione del Comitato esecutivo UEFA sulla questione, smentendo recenti voci alimentate dal giornale inglese The Times.
Nessuna decisione formale
All'interno della FIFA, il Consiglio non ha incluso nell'ordine del giorno alcuna discussione sulla possibile esclusione di Israele dalle qualificazioni mondiali. "Una decisione di questo tipo", sottolineano le fonti, "sarebbe comunque estremamente complessa e delicata". Il sostegno internazionale a Israele, come quello dimostrato da figure di spicco come Donald Trump, contribuisce ad aggiungere un ulteriore strato di complessità alla questione.
La situazione europea
In Europa, la UEFA non ha indetto riunioni straordinarie nonostante il tema sia caldo da settimane. Per ora, le competizioni continueranno come programmato, con squadre come il Maccabi pronte a scendere in campo in contesti neutri, come la partita in Serbia contro la Dinamo Zagabria. Eventuali provvedimenti potrebbero richiedere approvazione da parte del Comitato Esecutivo nella sessione di dicembre. Per il momento, l'approccio sembra essere quello di "prudenza e preoccupazione".