La Polizia di Stato ha inflitto un duro colpo alla pirateria online con l'arresto di sette individui legati allo streaming illegale di contenuti sportivi e altri media. Un'operazione che segna un punto di svolta nella battaglia contro la distribuzione illecita di palinsesti protetti da diritti televisivi.
Un'operazione di portata storica
La recente operazione "Gotha 2", condotta dai poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania e coordinata dal Servizio di polizia postale di Roma, ha portato all'arresto di sette persone. Questi individui sono accusati di associazione a delinquere, finalizzata alla diffusione illecita di palinsesti televisivi ad accesso condizionato.
L'indagine ha confermato l'esistenza di un’organizzazione criminale ben strutturata, operante sia sul territorio nazionale che estero, coinvolgendo città come Catania, Roma e Brescia. I vertici del gruppo decidevano anche i costi degli abbonamenti illegali, mostrando una chiara gerarchia e una spartizione precisa dei ruoli.
Modus operandi e profitti illegali
L'attività illecita sfruttava una sofisticata infrastruttura tecnica che includeva numerosi server esteri gestiti con identità fittizie e documenti falsi. Gli indagati si avvalevano di applicazioni di messaggistica crittografata per evitare di essere scoperti. I profitti ammontano a circa 10 milioni di euro, ma i danni stimati per l'industria audiovisiva superano i 30 milioni di euro mensili.
Il sistema gestiva il 70% dello streaming illegale in Italia, con oltre 900mila utenti coinvolti. La portata del fenomeno dimostra quanto fosse radicata questa rete di pirateria.
La reazione del mondo dello sport
L'Amministratore Delegato della Serie A, Luigi De Siervo, ha elogiato l'operazione: “Grandi complimenti alle Autorità, che con questa operazione assestano un colpo forte alla pirateria. La pirateria non solo impoverisce il sistema calcio, ma mette a rischio la sicurezza informatica degli utenti e alimenta circuiti criminali”.
De Siervo ha sottolineato che l'epoca dell'impunità è finita e che i fruitori di piattaforme pirata dovranno rispondere delle proprie azioni. L'operazione rappresenta un monito severo per chiunque sia coinvolto in queste attività illegali.