Spalletti, ospite ad Atreju, è intervenuto sul palco della kermesse di Fratelli d'Italia e ha parlato di tanti aspetti del cacio attuale, tra cui l'impegno dei calciatori.
Spalletti ad Atreju
In questi giorni si sta svolgendo Atreju, il festival organizzato da Fratelli d'Italia a Roma, e tra gli ospiti c'è anche il CT della Nazionale Luciano Spalletti. La sua presenza ha portato molti a chiedersi se il tecnico fosse di destra o meno.
Il CT ha dribblato bene questo tipo di domande e sul palco si è concentrato sui problemi attuali del calcio, soprattutto quelli presenti tra i giovani calciatori.
L'ex allenatore del Napoli ha detto: "Bisogna sentirsi parte di un popolo e di una nazione. La cosa fondamentale è dare un senso alla propria vita e quello dell'impegno deve essere un motivo costante e continuo dentro lo sport e dentro la famiglia. È un dono che ci viene dato quello della maglia, dobbiamo saperla indossare bene e avere tutte quelle qualità per chi viene chiamato a indossarla."
L'insidia del mondo virtuale per Spalletti
Spalletti in particolare ha identificato una problematica nei calciatori di oggi, soprattutto i giovani: il mondo virtuale.
Secondo i CT i calciatori si fanno prendere troppo da ciò che succede sul web e sugli schermi e prestano meno attenzione a ciò che succede nel mondo reale.
Spalletti ha detto: "I ragazzi hanno bisogno di qualcuno che gli dica delle cose, di organizzargli delle situazioni che ancora non riconoscono nel bel mezzo di questa insidia del mondo virtuale preferita al mondo corporeo, fatto di tocchi e di abbracci veri. Ci sono alcuni calciatori a cui piacciono più altre cose che non il calcio giocato come ad esempio gli piace più il fantacalcio e quindi bisogna fargli accorgere delle differenze."



