La Superlega ha perso la sua ultima causa in tribunale in merito al suo nome. Il progetto infatti si chiama in un modo troppo simile alla Superliga danese e dovrà dunque cambiare il suo nome se vorrà registrarsi con l'Unione Europea.
La Superlega perde la causa e dovà cambiare nome
È un percorso a ostacoli per A22, la società fondatrice del progetto The Super League (la Superlega). La loro idea viene costantemente attaccata dai vertici di FIFA e UEFA, oltre che dalle singole federazioni nazionali. Inoltre devono spesso rispondere alle accuse in tribunale. Proprio l'ultima sessione in tribunale è finita con una sconfitta per la Superlega. A22 infatti ha dovuto rispondere alla causa intentata dalla federazione danese sui diritti d'immagine del nome usato.
The Super League era reputato dai danesi troppo simile al nome del proprio campionato, la Superligaen. E il tribunale ha dato ragione ai danesi. Il marchio Superlega dovrà dunque cambiare nome, anche perchè l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale ha respinto al richiesta di A22 di registare il marchio con questo nome. Come giustificazione, l'ente europeo ha detto: "II marchio impugnato [The Super League] potrebbe ottenere un vantaggio ingiusto dal carattere distintivo o dalla notorietà del marchio precedente”.
La Superlega pronta a fare ricorso
Una decisione che non è andata giù ai fondatori della Superlega che stanno già pensando di fare ricorso contro questa decisione e salvare la denominazione con cui il progetto si è fatto conoscere in Europa. Non c'è da dubitare che questa lotta legale continuerà, nonostante l'esultanza dei vertici del calcio danese. Il CEO della lega danese ha infatti detto:
"Siamo molto contenti che l’autorità dei marchi dell’UE abbia concordato che il marchio “THE SUPER LEAGUE” nell’UE violerà il valore che i club danesi hanno investito nella 3F Superliga. Siamo sempre stati contrari al desiderio dei grandi club di una nuova lega europea. Crediamo che debba esserci apertura e qualificazione per i tornei internazionali per club tramite competizioni nazionali. Il calcio non dovrebbe essere una festa chiusa per club che non osano partecipare a una competizione aperta, quindi naturalmente siamo particolarmente felici di questa vittoria al di fuori del campo."
