Prosegue il tour di Chiamarsi Bomber, in giro per l'Italia, alla scoperta di alcuni dei giocatori che hanno vinto il titolo di MVP della Serie BKT. Il protagonista della seconda tappa è Samuele Mulattieri (MVP dicembre 2022), attaccante del Sassuolo neopromosso in Serie A
Ciao Samuele, come stai? Sei stato uno degli artefici della stagione del Sassuolo, mattatore della Serie BKT 2024-25: che settimana è stata per voi?
"È stata una settimana di grande festa, siamo riusciti a raggiungere il nostro obiettivo e cercheremo di chiudere la stagione nel migliore dei modi".
Quanto è stata importante la figura di Fabio Grosso per il gruppo e per il club?
"È stata molto importante: con lui mi sono trovato bene sia a Frosinone che qui al Sassuolo. Il mister lavora bene con la squadra, cerca di migliorare tutti i giocatori e chiaramente il gruppo trae giovamento dal suo modo di lavorare".
Sei stato uno dei vincitori del titolo di MVP della Serie BKT. La tua avventura in Serie BKT inizia con la maglia dello Spezia, il 14 aprile 2018. Che ricordi hai di quel momento?
"Ero reduce da una buona prima parte di stagione con la Primavera dello Spezia. Poi sono stato aggregato alla prima squadra e ho esordito in Serie B nel match contro il Frosinone. È stata una bellissima giornata, lo stadio era pieno e ricordo di essermi sentito un po' spaesato al momento dell'ingresso in campo, perché non ero abituato a un pubblico del genere. In quella partita ho giocato anche abbastanza bene e ho un bellissimo ricordo di quel momento".
Da quel giorno sono passati sette anni: sei contento del tuo percorso fin qui?
"Credo di aver fatto un bel percorso. Cerco di puntare sempre più in alto, a partire dalla prossima stagione, e di non accontentarmi di ciò che ho fatto finora".
C'è un momento intimo, legato alla promozione, che ti è rimasto particolarmente impresso?
"Non ne ho uno in particolare: c'è stato tanto entusiasmo dopo ogni vittoria. È stata un'annata bellissima conclusa con il raggiungimento di un grande obiettivo".
Hai vinto il campionato di Serie B anche con il Frosinone, nella stagione 2022-23: che ricordi hai di quell'esperienza?
"È stato un anno bellissimo: c'erano un grande gruppo, giocatori di qualità e persone fantastiche. Probabilmente rispetto a questa stagione, in cui molti ci davano per favoriti, in quell'occasione partivamo con meno aspettative e quella vittoria è stata un po' una sorpresa".
Il tuo percorso in Serie BKT è stato scandito da diverse esperienze in giro per l'Italia: Spezia, Crotone, Frosinone e Sassuolo. Cosa ti hanno dato queste città?
"Sono cresciuto a La Spezia, lì ho fatto tutto il settore giovanile e sarò sempre legato a quella città. Poi ho giocato per due anni nella Primavera dell'Inter, dove mi sono trovato molto bene. Quindi l'esperienza al Crotone, una bellissima società, dove ho disputato la mia prima stagione da professionista in Italia. Purtroppo l'annata si è conclusa con la retrocessione della squadra, ma mi sono trovato molto bene. Poi l'approdo al Frosinone e al Sassuolo, due esperienze molto positive".
Hai giocato in Olanda, nel Volendam, nella stagione 2020-21: come è arrivata questa decisione e quali sono stati i motivi che ti hanno portato a sposare quel progetto?
"Ero reduce da due anni nella Primavera dell'Inter e, dopo l'interruzione per il Covid, non avevo molte richieste in Italia. Un giorno, il mio procuratore mi mandò un messaggio da parte dell'allenatore del Volendam, Wim Jonk, in cui mi spiegava cosa pensava di me come giocatore e le sue idee sul mio ruolo in campo. Sono rimasto molto colpito da quelle parole e da lì ho percepito il suo desidero di avermi in squadra. Così ho fatto questa scelta pur non conoscendo la società, mi sono trovato molto bene sia con i compagni di squadra che con la gente e credo che sia stata la decisione giusta. Un'esperienza che mi ha fatto crescere sia calcisticamente, trattandosi di un calcio diverso, che dal punto di vista umano, considerato che prima di allora non avevo mai vissuto da solo".
Tornando al settore giovanile tra le fila dell'Inter, durante il tuo percorso di crescita c'è stata qualche figura chiave che ti ha dato dei consigli?
"Mi allenavo spesso con la prima squadra dell'Inter: un contesto in cui ho imparato tanto e in cui ho avuto modo di lavorare con grandissimi campioni come Lukaku e Lautaro Martinez. Durante gli allenamenti parlavo spesso con Kolarov, una figura che aiutava sempre i più giovani".
Sei un grande appassionato di pianoforte: una passione condivisa con Stefan De Vrij
"Vado molto d'accordo con De Vrij, è una grande persona e suonavamo spesso insieme in camera. Entrambi siamo appassionati della musica di Ludovico Einaudi e Stefan mi ha dato due biglietti per il suo concerto".
Come è nata la passione per il pianoforte?
"Questa passione è nata dopo il Covid, quando mi allenavo con la prima squadra dell'Inter. Abitavo in una casa a Cormano con altri due ragazzi e lì c'era un pianoforte. La passione per la musica, però, l'ho sempre avuta: così ho iniziato a prendere delle lezioni e ancora oggi, quando sono a casa, ogni tanto suono e cerco di imparare pezzi nuovi. Un modo per rilassarmi e per tenere impegnato il cervello".
Hai altri interessi extracalcistici?
"Sono una persona semplice, mi piace stare a casa con gli amici e con la mia famiglia. Leggo molto e guardo tanti film".
Durante il tuo percorso di crescita, c'è stato un calciatore a cui ti ispiravi?
"Da piccolo, i miei idoli erano Milito e Ibrahimovic e sono cresciuto ammirando le loro giocate".
Nel calcio di oggi, invece, c'è un giocatore in particolare che ti piace guardare?
"Cerco di osservare tutti gli attaccanti più forti d'Europa, guardo tante pertite e provo rubare loro qualche segreto".
Hai molta esperienza in Serie BKT: cosa può dare questo campionato a un giovane che muove i primi passi nella sua carriera?
"È un campionato tosto, ci sono tante squadre forti e le partite sono difficili. Rispetto alla mia esperienza in Olanda, per esempio, è un campionato in cui ci sono meno spazi. È un'esperienza che ti insegna tanto e ti prepara in vista di contesti con ritmi più intensi".
Qual è il tuo sogno per il futuro?
"Cerco di fare del mio meglio ogni giorno, mi piacerebbe fare una buona stagione in Serie A e provare a confermarmi in quel palcoscenico. Poi vedremo cosa succederà".
Qual è il tuo rapporto con i riconoscimenti individuali?
"Un riconoscimento individuale fa sempre piacere, poi si pensa sempre alla squadra e agli obiettivi da raggiungere come gruppo".
Un saluto agli amici di Chiamarsi Bomber?
"Ciao a tutti, mando un saluto a tutti gli amici di Chiamarsi Bomber, ci vediamo presto".
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