Dopo un avvio di stagione tra alti e bassi, la Juventus comincia finalmente a intravedere una luce nuova: quella di Edon Zhegrova. Il fantasista kosovaro, arrivato alla Continassa nelle ultime ore del mercato estivo, sta iniziando a ritagliarsi uno spazio concreto nel progetto di Luciano Spalletti, mostrando i primi segnali di una ripresa tanto attesa.
Dalle difficoltà fisiche alla rinascita
L’arrivo di Zhegrova a Torino era stato accolto con curiosità, ma anche con qualche perplessità legata alle sue condizioni fisiche. Reduce da una lunga pubalgia che lo aveva costretto ai box per quasi nove mesi, l’ex Lille non era in grado di sostenere ritmi elevati. Un infortunio serio, che lo aveva tenuto lontano dai campi dal dicembre scorso, interrompendo una stagione iniziata con ottime premesse (8 gol e 2 assist in 21 presenze).
La Juventus aveva deciso di puntare su di lui con lungimiranza, consapevole del suo talento ma anche del tempo necessario per riportarlo al meglio. Le prime settimane sono state di pura gestione: Igor Tudor, allora in panchina, aveva scelto di non forzare i tempi, evitando ricadute e privilegiando un percorso graduale.
La svolta con Spalletti
Con l’arrivo di Luciano Spalletti, lo scenario è cambiato. Il tecnico toscano, maestro nel valorizzare giocatori tecnici e creativi, ha subito intuito le potenzialità del kosovaro, iniziando a impiegarlo con più continuità. Le due ultime presenze consecutive – contro lo Sporting in Champions League e nel derby con il Torino – rappresentano un piccolo ma importante passo avanti.
Zhegrova, ancora lontano dalla miglior condizione, ha però offerto spunti di grande qualità: accelerazioni improvvise, giocate nello stretto, e quella personalità che lo aveva reso un protagonista in Ligue 1.
Una pedina tattica preziosa
Nelle idee di Spalletti, Zhegrova può agire alle spalle del centravanti, portando velocità e imprevedibilità in una zona del campo dove la Juventus ha spesso sofferto di mancanza di fantasia. Il tecnico lo sta testando anche come esterno offensivo, sfruttando la sua capacità di puntare l’uomo e creare superiorità numerica.
Il minutaggio è in aumento, e con esso la fiducia. La sensazione è che il giocatore stia ritrovando progressivamente ritmo e sicurezza, due componenti fondamentali per un calciatore che basa il proprio gioco su tecnica e istinto. Al termine del derby, lo stesso Spalletti ha espresso tutta la sua fiducia nel talento del kosovaro: “Non manca tanto per vederlo tornare al top. Il ragazzo è sveglio e può diventare una spina nel fianco perché ha questa follia di tirare fuori cose che non sa nemmeno lui come fa”.
Un attestato di stima che racconta meglio di ogni altra cosa il valore potenziale del giocatore.
