L’Atalanta cambia guida tecnica dopo l’esonero di Ivan Juric, ma il nuovo corso con Raffaele Palladino non si preannuncia come una rivoluzione radicale. La società bergamasca, decisa a correggere la rotta dopo i risultati deludenti sotto la gestione del “discepolo di Gasperini”, ha scelto l’ex Monza e Fiorentina come nuovo allenatore, approfittando della pausa per le Nazionali per avviare la transizione senza strappi. Palladino, che prenderà ufficialmente le redini della squadra mercoledì 12 novembre, eredita una rosa sufficientemente completa ma bisognosa di ritrovare identità tattica e continuità di rendimento.
L’esperienza di Juric a Bergamo non è mai decollata: tra tensioni con alcuni giocatori – come Carnesecchi e Lookman – e difficoltà nella gestione degli infortuni, la squadra ha faticato a trovare compattezza. L’esonero, un evento che a Bergamo non accadeva da dieci anni, è stato quindi una scelta necessaria per sbloccare la stagione e provare a salvare la corsa in Serie A e in Champions League.
Come giocherà Palladino
Il neo tecnico non stravolgerà l’assetto ereditato dai predecessori. La difesa a tre, simbolo del ciclo Gasperini e in parte mantenuta da Juric, resterà il punto di partenza. Hien sarà il centrale titolare, affiancato da due tra Ahanor, Koussounou, Djimsiti e Scalvini, a seconda della disponibilità fisica. La mediana a quattro sarà invece pensata per valorizzare gli esterni: conferme per Bellanova e Zalewski, con la possibilità di sfruttare l’esperienza di Zappacosta, mentre al centro agiranno Ederson e De Roon.
Davanti, Palladino dovrà decidere se schierare un solo trequartista, con De Ketelaere favorito, o due dietro a una punta unica. In quest’ultimo scenario, Scamacca appare in vantaggio come riferimento offensivo centrale, supportato da Lookman e un’alternativa tra Krstovic, Pasalic, Daniel Maldini o Samardzic. L’ex Roma potrebbe quindi vivere una stagione di rilancio, sfruttando la sua fisicità e capacità di giocare sia in profondità che di proteggere palla per la squadra.
L’impronta tattica di Palladino
Palladino ha già dimostrato la propria versatilità tattica a Monza e Fiorentina. In Brianza ha esaltato le qualità di Colpani sulla fascia, grazie al supporto degli esterni alti, mentre a Firenze ha costruito un sistema con trequartisti e un Kean centrale, portandolo alla sua miglior stagione in Serie A con 22 gol in 38 partite e una finale di Conference League raggiunta. Il nuovo allenatore della Dea cercherà di applicare principi simili anche a Bergamo, puntando su corsa, supporto esterno e gestione dei giocatori offensivi in modo da esaltarne le caratteristiche.


