Icardi e la storia del piccione: un ex compagno racconta il surreale episodio

Nella Masia del Barcellona, un giovane Mauro Icardi sorprende tutti con la sua abilità insolita: costruisce una fionda e colpisce con precisione un piccione, poi cucinato e mangiato. Un episodio straordinario che svela un frammento inaspettato del passato di un futuro campione del calcio
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M. Icardi
#9GalatasarayAttaccante
UEFA Champions League
Stagione 2025/2026

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Nei meandri dell'iconica Masia, il vivaio del Barcellona da cui sono emersi alcuni dei più grandi talenti del calcio mondiale, si nasconde un aneddoto curioso e, per certi versi, incredibile. Protagonista? Un giovane Mauro Icardi, all'epoca in cerca della propria strada nel mondo del calcio e non solo. Una storia che sembra uscita da un libro di avventure e che ha come co-protagonista un piccione ignaro del suo destino.

Un insolito passatempo

Secondo quanto raccontato da Sergi Gomez, ex calciatore dell'Espanyol e compagno di stanza di Icardi alla Masia, l'argentino era noto non solo per le sue doti calcistiche, ma anche per le sue abilità con la fionda. Un giorno, mentre si trovavano nel parco vicino al loro alloggio,

"Sergi, vieni con me al parco qui accanto", gli disse Icardi, invitandolo ad assistere a una scena di caccia urbana che rimarrà impressa nella memoria di Gomez e, grazie al suo racconto, anche nella nostra.

Una mira sorprendente

La scena che si svolse sotto gli occhi di Sergi era quasi surreale. Mauro, puntando la fionda verso un pino particolarmente alto, disse: "Vedi lassù?". Inizialmente, l'unica cosa che Gomez riusciva a distinguere erano le pigne, ma Icardi lo invitò a concentrarsi più in alto. Ed ecco che l'esperto occhio dell'argentino individuò un piccione... Un bersaglio insolito e difficile da centrare, soprattutto con un'arma così rudimentale.

Un pranzo a dir poco originale

Il racconto, però, non finisce qui. Una volta rientrati alla Masia, Mauro portò con sé il suo trofeo. E qui, per Gomez, arrivò la parte più surreale e un po' scioccante della giornata. "Gli strappò tutte le piume, lo cucinò e poi lo mangiò davanti a me", ha riferito l'ex difensore, ancora perplesso e incredulo a distanza di anni.

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