Il calcio africano ci ha abituato a storie incredibili e ricche di colpi di scena, ma quella del Benin verso i Mondiali del 2026 è davvero una trama da film. Una semplice ammonizione non registrata potrebbe cambiare per sempre il destino calcistico di un'intera nazione. Un disastro amministrativo del Sudafrica potrebbe, infatti, spalancare le porte della Coppa del Mondo al Benin, uno dei paesi più poveri al mondo, ma che in questi giorni vive una favola calcistica ai limiti dell'incredibile.
Il miracolo del Benin
Il Benin è a un passo dal compiere un'impresa storica. Dopo aver approfittato dell'errore del Sudafrica nei confronti della situazione legata alle squalifiche, si trova attualmente in testa al Gruppo C delle qualificazioni CAF, a pari merito con i Bafana Bafana ma in vantaggio per differenza reti. A ben pensarci, per una nazione colpita da tante difficoltà economiche, la qualificazione ai Mondiali potrebbe essere vista come un vero e proprio successo nazionale.
L'errore del Sudafrica
Ma perché il Benin si trova in questa posizione privilegiata? Tutta colpa di un cartellino giallo. Il centrocampista Teboho Mokoena, pur essendo squalificato per somma di ammonizioni, è stato schierato dal Sudafrica nella partita contro il Lesotho, conclusasi con una vittoria per 2-0 per i sudafricani, risultato poi cancellato con un 3-0 a tavolino. Un errore dalla portata incredibile, un vero e proprio harakiri sportivo. La classifica, così, ha subito un'importante modifica che ha fatto volare i ghepardi del Benin in testa.
Tutto nelle mani del Benin
Ora il destino è nelle mani del Benin. Mancano due partite, contro Ruanda e Nigeria, e la possibilità di passare da outsider a vera protagonista della storia mondiale è concreta. Il Sudafrica, dal canto suo, dovrà vedersela in trasferta contro lo Zimbabwe e poi ospitare il Ruanda. Nonostante l'ultima partita contro i biancoversi, il Benin alimenta le proprie ambizioni e speranze, per quello che sarebbe un traguardo storico.