Italia-Norvegia si è conclusa con un risultato che nessuno si aspettava: un sonoro 1-4 che ha lasciato l'amaro in bocca agli Azzurri. Protagonista assoluto del match è stato Erling Haaland, che non solo ha messo a segno una doppietta, ma ha anche animato il post-partita con le sue dichiarazioni su un curioso duello avuto in campo con Gianluca Mancini.
Iitalia-Norvegia, il duello in campo tra Haaland e Mancini
Durante il match, Haaland si è scontrato più volte con Mancini, in un vero e proprio duello vecchio stile. Il difensore della Roma, noto per la sua fisicità, ha cercato di contenere il potente bomber del Manchester City con tutte le armi a sua disposizione. Mancini non ha mai varcato il limite, pur adottando qualche "mezzuccio" d'altri tempi.
Comportamenti che non sono passati inosservati all’occhio attento di Haaland, che ha dichiarato: “Mancini ha iniziato a toccarmi il sedere quando il punteggio era 1-1, ho pensato: 'Cosa sta facendo?'. Poi mi sono caricato e gli ho detto: 'Grazie per la motivazione, andiamo'”. E così ha fatto: pochi minuti dopo, ha segnato due gol che hanno portato la Norvegia alla vittoria.
Haaland, con il sorriso sulle labbra, ha ironizzato sull'insolito approccio di Mancini alla marcatura, ringraziandolo sarcasticamente per la motivazione extra. “Quindi lo ringrazio”, ha aggiunto con un calore che faceva trapelare al contempo orgoglio e un pizzico di sfida.
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La vittoria della Norvegia sull'Italia
L'Italia era partita bene con un gol di Pio Esposito, il giovane talento dell'Inter, che aveva dato agli Azzurri un vantaggio che è durato fino ad inizio ripresa. Da quel momento è stato assolo della Norvegia: Nusa ha pareggiato e subito dopo Haaland ha trovato la sua doppietta, seguito poi da Strand Larsen. Un 4-1 che ha inondato il San Siro di un silenzio di tomba, mentre i tifosi norvegesi festeggiavano sugli spalti.
Per l'Italia invece, questa partita rappresenta una vera debacle; un risultato opaco che non si vedeva da decenni in casa. Una sconfitta pesante, sia per il morale che per la posizione nel girone, che costringe Gattuso e compagni ai playoff per andare al Mondiale.


