L'ex terzino di Juventus e Milan, Gianluca Zambrotta, nel corso di un'intervista a La Gazzetta dello Sport, ha affrontato il tema del calcio italiano attuale, e in particolare della Nazionale Azzurra guidata dal suo amico ed ex compagno Gennaro Gattuso. Zambrotta, che oggi collabora con il settore giovanile della Nazionale, ha espresso la sua preoccupazione per la mancanza di "blocchi" di calciatori italiani nei top club, fenomeno che in passato aveva rafforzato la squadra azzurra.
Il rapporto con Gattuso
Zambrotta ha ricordi affettuosi di Gennaro Gattuso, oggi commissario tecnico della Nazionale: "Lo conosco dall’Under21, siamo stati compagni di stanza e poi ci siamo trovati in Nazionale e al Milan. Di Rino si può parlare solo bene, come uomo e allenatore: è un amico, una grande persona con un grande cuore". Le prime due vittorie di Gattuso alla guida della Nazionale sono un buon inizio, ma Zambrotta avverte che servirà costanza per affrontare il cammino verso il Mondiale, che sarà lungo e ricco di ostacoli.
Il declino dei blocchi italiani nei club
Zambrotta riflette su come la composizione delle squadre di club influisca sulle prestazioni delle Nazionali: "Fino a quando c’ero io, i top club avevano dei blocchi di titolari italiani che si ritrovavano in Nazionale. Oggi forse l’unica è l’Inter: la Juventus ha tre titolari, il Milan nessuno" ha spiegato. Questo cambiamento rende più difficoltoso il lavoro del commissario tecnico.
Zambrotta sottolinea poi l'importanza delle esperienze internazionali per i calciatori italiani: "Anche io ho esordito a 21 anni e giocavo nel Bari, però c’erano Buffon, Cannavaro, Maldini, Nesta... Tutti giocavano partite internazionali per anni".
