Erano anni che la Svezia non riusciva ad avere una nazionale così competitiva, ma a volte i grandi nomi non bastano. Nonostante un attacco da quasi 250 milioni di euro, formato da Gyokeres e Isak, la formazione scandinava dopo 3 giornate delle qualificazioni ai prossimi Mondiali si trova mestamente all'ìultimo posto del gruppo B con appena un punto conquistato:: pareggio all'esordio in Slovenia, sconfitta 2-0 in Kosovo e caduta interna con lo stesso risultato contro la Svizzera.
E adesso la strada verso la Coppa del Mondo che si disputerà la prossima estate tra Usa, Canada e Messico si fa in salita, una ripidissima salita. E sul banco degli imputati ci è finito il commissario tecnico Jon Dahl Tomasson: prima, durante e dopo la partita persa ieri contro gli elvetici, l'ex attaccante passato anche dal Milan è stato pesantemente attaccato dai tifosi.
Svezia a picco, i tifosi ce l'hanno con Tomasson
Che i supporter svedesi avessero il dente avvelenato con il ct, per la verità mai pienamente ben voluto, si era capito già all'annuncio delle formazioni: applausi per i giocatori, assordanti fischi per lui. Con il passare dei minuti, e soprattutto dopo la rete del vantaggio della Svizzera siglata da Xhaka su calcio di rigore a metà secondo tempo, la rabbia è definitivamente esplosa, con vari striscioni esposti sulle tribune dello stadio di Solna che esprimevano in maniera piuttosto eloquente il dissenso popolare: "Vattene JDT!”; “Danese bas***do!”. Ad una decina di minuti dalla fine del match poi, l'intero stadio ha cominciato ad invocare il nome di Janne Andersson, l’ex ct che ha guidato la nazionale dal 2016 al 2023.
"Il calcio è emozione. Quando i risultati sono negativi, come nel nostro caso, è normale che emergano. È tutto bianco o nero. Fa parte del nostro lavoro, lo affronto come tutti, insieme al gruppo", ha detto a fine match l'allenatore danese, il quale probabilmente si giocherà la permanenza sulla panchina svedese tra due giorni nell'ormai decisiva sfida contro il Kosovo in programma a Goteborg.
