AMARCORD | 9 dicembre 2022, Olanda-Argentina 2-2 (3-4 d.c.r.): “Que miras, bobo?”

L’Albiceleste di Leo Messi batte gli Orange ai quarti di finale degli ultimi Mondiali in Qatar solo ai calci di rigore
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Olanda-Argentina è da sempre storicamente una partita a dir poco “rovente”. Ma questa forse è andata anche oltre.

 

Sarà stato per i protagonisti, per la posta in palio o per la direzione di gara; fatto sta che ad un certo punto, ad ogni scontro piovevano insulti e il rischio di venire alle mani è stato spesso alto. Ad avere la meglio è stata poi l’Albiceleste, che dopo il 2-2 fra tempi regolamentari e supplementari si è imposta sugli Orange ai calci di rigore.

 

È il primo Mondiale vinto da Leo Messi, il primo Mondiale in Qatar, il primo Mondiale in inverno.

 

9 dicembre 2022, Olanda-Argentina 2-2 (3-4 d.c.r.): il racconto del match

L’Olanda di Van Gaal si presenta con Gakpo alle spalle di Depay e Bergwijn, de Roon e de Jong a centrocampo, Dumfries e Blind sugli esterni e capitan Van Dijk a dirigere la difesa. Si tratta di una squadra solida, rocciosa e capace di fare male.

 

Dall’altra parte invece c’è inevitabilmente un’Argentina con molto più talento, basti pensare che Lautaro Martinez, Di Maria e Paredes sono partiti dalla panchina. In campo una dura difesa a 3 guidata da Otamendi, quindi De Paul, McAllister ed Enzo Fernandez a centrocampo, infine Leo Messi in coppia col giovane Julian Alvarez davanti. Le due squadre si affrontano la sera del 9 dicembre del 2022 per i quarti di finale dei Mondiali in Qatar.

 

La prima formazione a passare in vantaggio è l’Argentina al 35’ grazie a Messi, che fa una giocata delle sue: l’argentino si libera di mezza Olanda sulla trequarti e vede uno spazio filtrante che in teoria non esiste, ma proprio lì riesce a far passare il pallone mettendo in porta Molina. Il compagno arriva di gran carriera e supera Noppert con la punta del piede, portando avanti i suoi.

 

Si va dunque così all’intervallo, con l’Argentina avanti 1-0.

 

Nella ripresa gli animi cominciano a scaldarsi, ma l’Albiceleste mantiene le redini del match. Al 70’ Acuna viene steso in area e per l’arbitro è calcio di rigore: sul dischetto si presenta ovviamente Messi, che non può sbagliare. È 2-0 e la partita sembra chiusa, l’Olanda ha appena ricevuto una mazzata fortissima.

 

Negli ultimi istanti di gara però accade di tutto, tra cui anche una lite dietro l’altra fra i giocatori in campo. All’82’, Koopmeiners mette in mezzo un gran pallone per la testa del gigante Weghorst, che si gira bene e buca Emiliano Martinez. A quel punto gli Orange ci credono e grazie al copioso recupero la pareggiano: al 100’ sempre Koopmeiners mette in atto uno schema perfetto su un calcio di punizione al limite dell’area, fintando il tiro e trovando sempre Weghorst, il quale controlla e segna una clamorosa doppietta.

 

Siamo 2-2 e si va ai tempi supplementari. Qui gli animi si surriscaldano ancora di più: Paredes e Van Dijk creano un parapiglia che l’arbitro fatica a sedare. Pioggia di gialli e nel finale Dumfries viene anche espulso. Al 120’ c’è poi tempo per l’ultimissimo brivido: palo clamoroso colpito da Enzo Fernandez con un destro incredibile dal limite dell’area. Questa partita deve però terminare ai calci di rigore, com’è giusto che sia.

 

L’Olanda parte malissimo: subito l’errore di Van Dijk, poi quello di Berghuis. Strepitose le parate di Emiliano Martinez. L’Argentina invece si porta avanti con Messi ovviamente e Paredes. Reti di Koopmeiners e Montiel. Gol anche di Weghorst e poi l’errore di Enzo Fernandez che ridà speranza agli olandesi, subito prima della rete di de Jong. Poi però sul dischetto si presenta Lautaro Martinez, che segna il rigore decisivo e manda in semifinale la sua Argentina.

 

Situazione bollente anche al rientro negli spogliatoi, in cui Messi si lascia andare alla celebre frase “Que miras, bobo?” (ovvero “Cosa guardi, s…o?”) nei confronti di Weghorst, con cui aveva litigato poco prima.

Matteo Zinani
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