Le seconde squadre in Italia: ecco i pro e i contro

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Giovanni Malagò, presidente del Coni e commissario della Serie A, ha confermato l’idea di introdurre le “seconde squadre” o “squadre B” in Italia in un intervista a Sportitalia. Secondo ciò che ha detto non ci sarebbero problemi ad introdurle e potrebbero apparire in Italia già dall’anno prossimo. Le squadre B sostituirebbero le squadre primavera e permetterebbero a giocatori più giovani o alle ultime riserve dei top club di serie A di giocare e mostrare il loro valore, o almeno questo è ciò che ha evidenziato Malagò. Ora il subcommissario federale Costacurta ufficializza l’introduzione dalla prossima stagione, con la possibilità per i Club di A d’iscrivere seconde squadre composte da Under 21 (e 2 Under 23) in Lega Pro.  Ma vediamo i principali vantaggi e i principali intoppi che quest’aggiunta potrebbe causare nel nostro calcio.
– Come già detto, i giovani dei top club di Serie A avrebbero occasione di giocare in un campionato vero e proprio, senza il bisogno di un campionato primavera. Questo li aiuterebbe anche a crescere misurandosi subito con avversari di alto livello e più esperti come quelli della Serie C.
– Le squadre di Serie A sarebbero più invogliate a portare i giovani in prima squadra.
– I campionati “minori” acquisterebbero molto valore e verrebbero seguiti di più.
– Come ha detto Malagò, è sbagliato che un giovane si trasferisca anche tre volte a stagione e faccia poche presenze.
Di contro
– Ciò sfavorirebbe i club di serie C che lottano per una buona posizione in classifica e potrebbero perdere molti punti importanti con le sfide contro le seconde squadre.
– Aumenterebbe ancora di più il divario tra Top Club come JuveRomaNapoliInterMilan ecc… e squadre più piccole rendendo il campionato molto meno combattuto. Questo potrebbe togliere valore alla Serie A che all’estero è invidiata per essere combattuta.
– Non potendo militare nella stessa divisione della prima squadra, le squadre B resterebbero in alcuni casi delle “non squadre”, che non avrebbero il giusto stimolo per andare avanti nel caso in cui non potrebbero lottare per un obiettivo come la promozione.
– Il divario tra top club è evidentissimo nei campionati in cui sono presenti queste squadre. Tra questi  ci sono La Liga, La Liga NOS e la Bundesliga: campionati in cui poche squadre brillano e il divario con le piccole è evidente.
– “Falserebbe” alcuni campionati visto che in caso di arrivo in zona promozione in serie B il titolo scalerebbe alla seconda classificata.
Rischierebbe di sparire il campionato primavera, bel campionato composto quasi per intero da under 21 e che ha permesso di scoprire molti giovani, ultimo dei quali Musa Barrow dell’Atalanta.
Il caso di Squadra B attualmente più forte è il Porto B, ottava in Segunda Liga, o del Barcellona B (grazie alla quale si sono messi in luce talenti come Alen Halilovic) ventesima ne LaLiga2. Staremo a vedere come si evolverà la situazione e se davvero l’anno prossimo vedremo le squadre di serie A duplicarsi dando vita alle “seconde squadre”.
 Leonardo Moliterno
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Redazione
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