Ecco le parole vietate nella Masia, l’accademia Barcellona che ospitò Messi e Iniesta

calcio26/06/2019 • 09:25
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Molte delle Academy nate oggi anche in Italia, si ispirano alla Masia del Barcellona. Per chi non la conoscesse, è la residenza situata vicino al Camp Nou dove mangiano, dormono e vengono educati i giovani della cantera blaugrana prima del salto in prima squadra. In passato sono stati ospiti della Masia nomi del calibro di Messi, Iniesta, Xavi, Pique, Puyol e tanti altri. Definita dall’Equipe come “la fabbrica dei campioni catalani”, nella Masia non si forma soltanto il calciatore ma anche l’uomo, educandolo fin da subito alla cultura del tiki-taka.

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LE PAROLE VIETATE NELLA MASIA

“Més que un club” recita il motto del Barcellona. Ed è vero perché blaugrana lo si è nei piedi tanto quanto nella testa. Per questo motivo ci sono una serie di parole vietate nella Masia. Ecco l’elenco:

  • RUBARE IL PALLONE: rubare è un termine inesatto perché significa che ci vogliamo appropriare di qualcosa che non ci appartiene. Il termine più appropriato è recuperare, perché la palla è il nostro bene più prezioso e quando ci viene sottratto dobbiamo riprendercelo.
  • NEMICO: implica una battaglia o una lotta. Piuttosto si parla di concorrenti, perché si può essere rivali in campo ma amici fuori.
  • EGO: individualismo ed egoismo sono banditi, perché il Barcellona è una squadra e il talento va messo al servizio del collettivo.
  • CONFORMISMO: se si vuole giocare nel Barcellona bisogna puntare ad una prestazione almeno da 9. L’ambizione massima è l’unica che fa vincere le partite.
  • PENSARE AL CONTRARIO: il modello di gioco non va adattato o modificato in base all’avversario.
  • GIOCO REATTIVO: il Barcellona è creativo per antonomasia. Bisogna sapere come muoversi in campo e con la palla.
  • VERTICALITÀ: La filosofia del Barcellona prevede una circolazione dall’esterno all’interno, dalle retrovie a davanti: allargarsi e poi stringere il gioco. La priorità assoluta resta comunque la vicinanza tra le linee: più vicini si è, più è facile tenere e recuperare il pallone.
  • SOFFERENZA: la palla va recuperata quanto prima per divertirsi.
  • DISORDINE: l’organizzazione dà significato al modo di guardare il calcio: per raggiungere questo ordine sul campo viene stabilita la superiorità numerica in diverse zone del campo. 
  • NOIA: solo divertendosi col pallone si raggiunge l’eccellenza.

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