Le tensioni tra i tifosi della Roma e quelli del Nizza hanno raggiunto il loro culmine con una serie di scontri avvenuti mercoledì sera in occasione della partita di Europa League. Gli eventi hanno portato a un'operazione di polizia che ha visto l'arresto di un vasto numero di sostenitori giallorossi, con accuse che vanno dal coinvolgimento in atti di violenza alla detenzione di armi proibite. La risposta delle autorità francesi non si è fatta attendere, con misure severe nei confronti dei tifosi coinvolti.
Scontri e conseguenze legali
Mercoledì sera, i tifosi della Roma si sono trovati al centro di una bufera legale dopo gli scontri con i supporter del Nizza. Sono stati processati 13 tifosi giallorossi, fermati con l'accusa di partecipazione a un "raggruppamento finalizzato alla preparazione di violenze volontarie" e al trasporto di armi proibite. Secondo fonti vicine agli inquirenti, gli italiani avrebbero orchestrato i raduni per scatenare i disordini.
L'operazione delle forze dell'ordine
L'operazione svolta dalle forze dell'ordine francesi ha portato all'arresto di 102 sostenitori italiani. Tuttavia, una parte di loro è stata rilasciata il giorno successivo al match, soggetta a limitazioni dei movimenti. Nello specifico, i tifosi rilasciati dovranno rispettare un provvedimento che gli vieta di accedere per 6 mesi nella zona delle Alpi Marittime. Questo è stato visto come un tentativo di prevenire ulteriori incidenti e mantenere l'ordine pubblico.
Il ruolo delle autorità francesi
Ovviamente, il peso dell'intera vicenda è ricaduto sulle spalle delle autorità francesi, che sono state costrette a intervenire con misure straordinarie per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente. Secondo quanto riportato da Le Parisien, i tifosi della Roma avrebbero già pianificato atti di violenza non solo contro i tifosi del Nizza, ma anche contro l'intera città.
