L'operazione antipirateria della Guardia di Finanza del 2023 ha scatenato un vero e proprio terremoto per gli utenti che, in qualche modo, hanno pensato di farla franca tramite l'uso di servizi IPTV non autorizzati. Senza troppi giri di parole, la mannaia è calata su circa 2.000 persone che ora si trovano a far fronte a richieste di risarcimento da DAZN e Sky.
Le lettere di risarcimento: l’ultimatum di DAZN
Settembre è stato il mese in cui la macchina della giustizia si è messa in moto, con DAZN che ha deciso di passare all'azione: raccomandate con richiesta di indennizzo forfettario di 500 euro sono state spedite alle 2.000 persone identificate dall'operazione antipirateria. "Se entro sette giorni non verrà effettuato il pagamento," si legge nelle lettere, "partiranno ulteriori iniziative giudiziarie e risarcitorie."
L’operazione della Guardia di Finanza
La storia affonda le radici nel lavoro capillare svolto dalla Guardia di Finanza di Lecce, che ha individuato coloro che hanno usufruito di servizi non legali per accedere ai contenuti coperti da diritti esclusivi. Un compito reso possibile grazie a un’accurata analisi dei dati anagrafici, bancari e geografici, che ha permesso di risalire ai responsabili in modo chiaro e inconfutabile.
Una chance per i multati: la conciliazione bonaria
La lettera inviata da DAZN rappresenta un tentativo di componimento bonario dell'accaduto. Gli utenti colpiti e identificati grazie al lavoro congiunto della Guardia di Finanza hanno ora la possibilità di "rimediare" con un esborso inferiore rispetto a quello che potrebbe costituire una lunga e complessa causa legale. Ma non è solo questione di soldi: il documento include anche un impegno formale a non ripetere tali comportamenti in futuro.