Nel vasto universo di Harry Potter, ogni dettaglio sembra avere un significato. Ma c’è una piccola curiosità che, nonostante siano passati ormai quindici anni dall’uscita di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte I, continua a incuriosire i fan: in una scena ambientata in un bar londinese, si intravedono dei gagliardetti del Milan appesi sopra il bancone. Un dettaglio tanto inaspettato quanto inspiegabile… almeno fino a oggi.
La scoperta: un frame virale tra i fan
La scena in questione è quella in cui Harry, Ron ed Hermione, in fuga dopo l’attacco dei Mangiamorte al matrimonio di Bill Weasley e Fleur Delacour, si rifugiano in un bar babbano, il Luchino Caffè, in Tottenham Court Road. Lì, i tre maghetti cercano un momento di tregua ordinando tre cappuccini — prima che un nuovo pericolo li costringa a fuggire di nuovo. Nel 2020, la pagina Facebook # A.C. Milan 1899 ha notato un dettaglio passato inosservato per anni: dei gagliardetti rossoneri fanno capolino dietro il bancone del locale. Ma come mai proprio il Milan, in un film ambientato a Londra e girato da una produzione britannica?
Il retroscena: un omaggio rossonero dietro le quinte
Il mistero sembra avere una spiegazione tutta italiana. Il Luchino Caffè prende infatti il nome dal figlio della graphic designer Miraphora Mina, una delle menti creative dietro la scenografia e gli oggetti di scena della saga. Mina ha vissuto per un periodo in Italia, dove ha conosciuto il suo ex marito, lavorando a film come Il ritratto di signora di Jane Campion e Il talento di Mr. Ripley di Anthony Minghella. Grande appassionata del cinema di Federico Fellini e Luchino Visconti, ha deciso di chiamare il figlio Luca, soprannominato “Luchino”, proprio in omaggio al regista italiano. È quindi probabile che, durante la sua permanenza nel nostro Paese, Miraphora Mina abbia sviluppato una certa simpatia per il Milan, magari trasmessa dall'ex marito. Quest'ultima è una teoria suggestiva, anche se, va detto, non confermata ufficialmente.
Dai gagliardetti alla fisica della magia
E a proposito di curiosità dal mondo di Harry Potter, sui social è diventata virale un’altra domanda singolare: quanta energia consuma un mago? Un utente di Reddit ha provato a rispondere con un approccio scientifico, ipotizzando che la magia equivalga a una forma di energia fisica. Dopo complessi calcoli, è arrivato alla conclusione che un mago, nell’arco di una vita di 120 anni, consumerebbe circa 8 x 10²³ joule , l’equivalente del doppio dell’energia sprigionata da un evento di estinzione globale. Un risultato tra il geniale e il folle, che fa riflettere (e sorridere) su quanto costerebbe “mantenere accesa” una bacchetta magica… soprattutto con le bollette di oggi.Fortunatamente, anche per i comuni mortali, c’è una soluzione contro i rincari. Il "polpo" ha infatti lanciato una promozione “magica”: non fare il babbano e scopri subito la promozione di Octopus Energy con prezzo bloccato di Luce e Gas per 12 mesi. Affrettati perché l'offerta scade il 18 Novembre!


