Il caso degli stagisti di Sky Sport allontanati per una settimana dopo aver esultato nel dietro le quinte al gol dell’Inter contro il Verona continua a far discutere. Sui social si sono divisi gli utenti tra chi ha ritenuto eccessiva la sanzione e chi, invece, ha difeso la linea di rigore adottata dall’emittente. Tra i tanti interventi, spicca quello del giornalista Sandro Sabatini, che ha espresso la propria opinione in modo netto e senza mezzi termini.
Sabatini fa chiarezza
“Faccio fatica a rispondere, ma state bene attenti a quello che sto per dire – ha dichiarato Sabatini –. Non sono stati licenziati, perché gli stagisti non si possono licenziare, ma solo allontanati per una settimana. Io sono contro qualsiasi licenziamento, se non per motivi gravissimi, ma bisogna ricordare una cosa: quando hai vent’anni e sei in un posto di lavoro nuovo, devi saper distinguere tra passione e professionalità”.
Il dovere del giornalista
Il giornalista ha poi spiegato la sua posizione con un esempio diretto: “Se io ho vent’anni, sto facendo uno stage a Sky e segna l’Inter… non posso mettermi ad abbracciare i colleghi e a fare casino. Se vuoi fare il giornalista, non puoi fare il tifoso sul posto di lavoro. Quello è un ambiente professionale, dove si è retribuiti per informare, non per tifare”.
Sabatini ha quindi invitato i giovani coinvolti a considerare l’accaduto come un’occasione di crescita: “Questi ragazzi devono fare tesoro di un’esperienza dolorosa ma utile. Se vogliono davvero intraprendere questa professione, devono capire che la neutralità è fondamentale. Se invece pensano di essere vittime, come molti sui social li stanno dipingendo, allora forse è meglio che cambino mestiere”.


