Un'altra serata da incubo per Davide Ancelotti e il suo Botafogo, che vedono scivolare via dalle mani una vittoria apparentemente già in tasca. Nonostante fossero avanti di tre reti nell'intervallo, i carioca sono stati infatti beffati in casa dal Mirassol, incapaci di mantenere la concentrazione per tutti i 90 minuti. Una prestazione che ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi e ha aperto nuovi interrogativi sul futuro del giovane allenatore italiano.
Un pareggio shock
Il Botafogo aveva iniziato la partita con il piede giusto, guidando la partita fin dai primi minuti. Le reti di Savarino, Ramos e Montoro avevano fatto esultare il pubblico locale e dato l'impressione di una serata tranquilla. Tuttavia, il calcio è sport imprevedibile, e l'illusoria sicurezza si è trasformata rapidamente in frustrazione.
Nel secondo tempo, i padroni di casa sono apparsi scarichi e inadatti a reagire all'assalto del Mirassol. In soli 16 minuti, gli ospiti hanno colmato il divario, lasciando il Botafogo stordito e incapace di rispondere. Una difesa che si è trasformata in un colabrodo e un attacco che non è riuscito a riprendere in mano il gioco hanno caratterizzato i momenti finali.
Con il Botafogo in quinta posizione, c'è preoccupazione per un trend preoccupante che vede la squadra eliminata prima agli ottavi di Copa Libertadores e poi ai quarti della Copa do Brasil. La mancanza di vittorie in campionato non aiuta a rasserenare gli animi dei tifosi, già irritati da prestazioni altalenanti.
Il futuro di Davide Ancelotti
La posizione del tecnico comincia a essere messa in discussione, nonostante le sue parole a fine match: "Sentire la pressione è un privilegio, significa che sono in un club grande, che ha molte aspettative e che è abiutato a vincere". Nonostante ciò, la piazza appare scontenta, e la scarsa affluenza di spettatori – solo 6.724 presenti – rispecchia la disaffezione crescente.