Benjamin Mendy ritorna sotto i riflettori, ma purtroppo non per le sue prestazioni calcistiche. Dopo una breve esperienza in Svizzera con l'FC Zurigo, il laterale francese è stato licenziato a causa de suoi comportamenti fuori dal campo. Una vicenda che suscita nuovamente polemiche, soprattutto considerando il passato turbolento dell'ex giocatore del Manchester City.
Il difficile soggiorno a Zurigo
L'avventura di Mendy in Svizzera è durata meno di cinque mesi e si è conclusa nel peggiore dei modi con una rescissione consensuale del contratto. Il club svizzero, in un breve comunicato, ha augurato a Mendy "tutto il meglio per il suo futuro personale e professionale", un saluto diplomatico ma nemmeno troppo caloroso. In campo, il francese ha accumulato solo otto presenze, senza mai convincere appieno l'allenatore Ricardo Moniz.
Come riportato dal Mundo Deportivo secondo il coach olandese Ricardo Moniz, Mendy non ha mai raggiunto "il livello atteso per un giocatore del suo calibro". Le sue condizioni fisiche erano al di sotto degli standard richiesti nel campionato svizzero. Ma a pesare di più sono stati i comportamenti fuori dal campo: Mendy è stato avvistato a far festa poche ore dopo una pesante sconfitta per 0-4 contro il Basilea: "Dopo una sconfitta così, non puoi fare una cosa del genere ai tifosi", ha dichiarato con rabbia il tecnico dello Zurigo, sottolineando la mancanza di rispetto verso il club e i suoi sostenitori.
Un passato che ritorna
L'arrivo di Mendy a Zurigo era stato subito controverso, con il giocatore accolto con fischi e striscioni ostili, reminiscenze degli eventi del 2021 durante il suo periodo al Manchester City. I problemi legali conseguenti le accuse di violenza sessuale che lo avevano portato alla sospensione allora, sembrano ancora perseguitare il difensore francese, legando le sue vicende calcistiche a quelle giudiziarie.