Un'estate da urlo per il Liverpool, che ha riscritto il libro dei record del calciomercato mondiale. I Reds hanno speso la cifra stratosferica di 483 milioni di euro, assicurandosi alcuni dei talenti più promettenti e affermati del calcio internazionale. Un progetto ambizioso che punta a dominare il calcio europeo e non solo, in una campagna estiva che ha lasciato tutti a bocca aperta.
L'arrivo di Isak e Wirtz
Il colpo più clamoroso? Senza dubbio l'acquisto di Alexander Isak dal Newcastle. Con ben 144 milioni di euro spesi, lo svedese diventa il giocatore più costoso nella storia del Liverpool. Florian Wirtz segue a ruota, arrivando per 125 milioni di euro dal Bayer Leverkusen.
Poi Ekitike, Kerkez e Frimpong
Il Liverpool non si è fermato ai soli Isak e Wirtz. Hugo Ekitike arriva infatti per altri 95 milioni di euro dall'Eintracht Francoforte. A completare il quadro, gli acquisti del terzino Milos Kerkez, il versatile Jeremie Frimpong e il giovane italiano Giovanni Leoni, rispettivamente a 47, 40 e 31 milioni di euro. Ogni reparto è stato rinforzato, ogni zona del campo curata nel dettaglio.
Le cessioni di Díaz e Núñez
Per finanziare questa massiccia campagna acquisti, il Liverpool ha dimostrato altrettanta abilità nel gestire le cessioni. Luis Díaz è stato ceduto al Bayern Monaco per circa 70 milioni di euro, mentre Darwin Núñez ha salutato Anfield per raggiungere l'Al-Hilal in Arabia Saudita, garantendo altri 53 milioni di euro in entrata. Nonostante queste eccellenti uscite, la base del gruppo è rimasta intatta e competitiva.
Il saldo finale del mercato mostra un totale negativo di 264,18 milioni di euro, ma nessuno a Liverpool sembra preoccuparsene troppo. Tra entrate esorbitanti dalla Champions League, un nuovo accordo con Adidas, e introiti stabili da stadio e merchandising, il club fa del suo nome una vera e propria macchina da guerra economica.
Il commento di Klopp sulle spese delle proprietà arabe
Ironicamente, solo tre anni fa Klopp aveva criticato i club di proprietà degli stati arabi per le loro spese sconsiderate. "Tre club che possono fare quello che vogliono finanziariamente" aveva affermato il tecnico tedesco. Un paragone inevitabile, considerando la squadra in questione.