Bordata pazzesca dell'ex City a Guardiola: un vecchio epsisodio torna a galla

Yaya Touré riaccende la sua disputa con Pep Guardiola, ricordando tensioni al Barcellona e un inaspettato invito post-Mondiale 2010. Decisiva la scelta di trasferirsi al Manchester City, dove dimostrò il suo valore. Le tensioni con Guardiola rimangono una questione irrisolta
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In un'intervista che promette di scuotere ulteriormente il mondo del calcio, l'ex fuoriclasse ivoriano Yaya Touré riaccende la sua annosa diatriba con Pep Guardiola. Dichiarazioni al vetriolo riemergono dal passato, ma con un'intensità che sa di presente, tracciando una linea che unisce Barcellona e Manchester sotto il segno di un rapporto mai davvero risanato.

Un passato complicato: il racconto di Touré

La scena descritta da Touré è carica di tensione e ricordi amari. Con enfasi, l'ex centrocampista dei Citizens descrive Guardiola come un uomo che "lo trattava come polvere". Le sue parole, pesanti come macigni, non sono semplici sfoghi di frustrazione, ma svelano una realtà vissuta con sofferenza. Touré spiega che durante la sua esperienza al Barcellona, Guardiola lo avrebbe messo ai margini, facendolo giocare pochissimo durante un intero anno. Un colpo basso per un giocatore che di certo non mancava né di talento né di determinazione.

L'offerta a sorpresa dopo il Mondiale

Un dettaglio sorprendente emerge dal racconto di Touré al canale Zack su Youtube, quando parla dei Mondiali del 2010: dopo una prestazione convincente, Pep Guardiola gli avrebbe telefonato, invitandolo a rimanere a Barcellona. "Mi chiamò dicendo che era importante tornare," svela Touré, dando voce al paradosso di essere ritenuto cruciale solo dopo settimane di esclusione dal centro del progetto.

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La moglie e il nuovo inizio a Manchester

Nel quadro complesso della sua vicenda, un ruolo cruciale è stato giocato dalla moglie di Touré. Secondo il suo racconto, fu lei a persuaderlo che un futuro a Manchester sarebbe stato più luminoso di quello che potesse offrirgli un ritorno a Barcellona: "Aveva ragione lei: 'Ti ha trattato come uno straccio, andiamo a Manchester.'" Le sue parole furono una guida esistenziale per Touré, che sceglie di fidarsi del consiglio più vicino e sincero per rilanciare la sua carriera.

La scelta giusta

I numeri e i risultati ottenuti da Yaya Touré con Manchester City sono stati la riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il suo valore sul campo non era in discussione. Sotto la guida di Roberto Mancini prima e poi Manuel Pellegrini, Touré divenne una pedina inamovibile; le sue prestazioni vincenti contribuirono significativamente ai successi della squadra inglese.

Un episodio da non dimenticare

Nonostante siano passati diversi anni, l'eco delle dichiarazioni di Touré rimbomba ancora nel calcio moderno. Il suo sfogo è il simbolo di un conflitto, personale e professionale, che non trova pace. Molti si chiederanno se Guardiola risponderà a queste accuse oppure lascerà correre..

Marco Corsini
Tags :MANCHESTER CITY

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