Quando un veterano come Demetrio Albertini parla del Milan, vale la pena ascoltare attentamente. L'ex centrocampista rossonero, in un'intervista con “La Gazzetta dello Sport”, non ha risparmiato parole dolci per una squadra che vede come una delle principali candidate al titolo di campione d'Italia. Con l'arrivo di Luka Modric, aggiunge, "il centrocampo del Milan è quasi irresistibile quanto quello del Napoli". Le prime giornate di campionato hanno già lanciato segnali importanti e il Diavolo sembra pronto a puntare in alto.
La mentalità vincente di Allegri
Albertini non ha dubbi nel sottolineare quanto Massimiliano Allegri sia capace di costruire squadre vincenti. "Contro il Bologna e a Udine ho visto una formazione con le idee chiare", riflette Albertini. Il Milan, con un centrocampo di ferro, si confronta alla pari con il Napoli. Certo, in attacco potrebbe mancare qualcosa, ma il centrocampo è già solido, un mix perfetto fra esperienza e gioventù grazie all'apporto di fuoriclasse come Modric.
Modric: il fuoriclasse che regala serenità
"Ha dato tranquillità e serenità al gruppo", afferma Albertini riferendosi a Luka Modric. L'ex Madrid non ha bisogno di correre per tutto il campo come un ventenne, ma con la sua visione e precisione nei passaggi, riesce a far rendere oltre le aspettative i suoi compagni. "Non puoi chiedergli la tenuta fisica di un ventenne, ma con quei piedi fa la differenza", aggiunge Albertini. Fare paragoni tra Modric e Pirlo è quasi naturale, considerando come entrambi abbiano saputo arretrare il loro raggio d'azione nel corso della carriera per mettere la loro qualità al servizio della squadra.
Rabiot e il suo impatto immediato
L'arrivo di Adrien Rabiot ha rappresentato per Albertini un altro tassello fondamentale nel puzzle del Milan. "Mi sarei stupito se Rabiot non avesse giocato subito così bene," dice Albertini, sottolineando il perfetto inserimento dell'ex Marsiglia. Con la sua conoscenza del campionato italiano e l'affinità con Allegri, Rabiot sta già contribuendo a migliorare l'equilibrio del centrocampo rossonero, coprendo la retroguardia e facilitando il lavoro della difesa. Le sinergie tra centrocampo e difesa erano esattamente ciò che mancava al Milan.
Con queste premesse, Albertini lancia il guanto di sfida: il Milan non dovrebbe solo pensare allo scudetto, ma deve lottare per conquistarlo.