Chi è il miglior allenatore del Milan di tutti i tempi?

Rocco, Sacchi, Capello o Ancelotti: cerchiamo di analizzare qual è stato il miglior allenatore del Milan di ogni epoca
calcio italiano27/07/2023 • 13:35
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D. Calabria
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Un club ricco di successi, trofei, campioni, Palloni d'Oro: il Milan rappresenta tutto ciò. Ma non solo. Perché probabilmente la storia rossonera non sarebbe la stessa senza i suoi condottieri. Nel corso degli anni, sulla panchina del Diavolo si sono seduti dei veri geni del calcio, tecnici rivoluzionari in grado di vincere ma anche di incantare il proprio pubblico (e non solo...). Da Nereo Rocco a Carlo Ancelotti, passando per Arrigo Sacchi e Fabio Capello. Senza dimenticare citazioni d'onore come Liedholm, Zaccheroni o Allegri. Ma se vogliamo entrare nell'élite, nell'olimpo dei più grandi di sempre, dobbiamo far riferimento ai primi quattro nomi. Tenendo conto di titoli, impatto e capacità di cambiare il gioco, chi è il miglior allenatore nella storia del Milan?

Il più vincente, Nereo Rocco: il "catenacciaro" che sconfisse Cruijff

Nereo Rocco era semplice, come il suo modo di fare calcio. Il concetto base era tanto elementare quanto efficace: innanzitutto, non prenderle. Uno dei primi veri e propri "catenacciari". E a lui questa definizione non dispiaceva nemmeno. Il Paròn pensava più che altro a vincere: 10 titoli conquistati nelle sue quattro parentesi in rossonero, più di qualsiasi altro tecnico. 2 scudetti, 3 Coppe Italia, 2 Coppe delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e soprattutto 2 Coppe Campioni, le prime della storia milanista. Rocco, arrivato a Milano nel 1961 dopo le esperienze con Triestina, Treviso e Padova, seppe subito dimostrare il suo valore. Nel primo biennio alla guida del Diavolo raggiunge già le vette più alte: nella stagione d'esordio si porta a casa lo scudetto, nella seconda solleva la Coppa Campioni, la prima per un club italiano. Basterebbe questo per renderlo uno degli allenatori più leggendari di ogni epoca, in casa Milan. Ma Rocco non si fermò qui: tornato sulla panchina rossonera nel 1967, in cinque anni vince ancora uno scudetto, due Coppe Italia, una Coppe delle Coppe, una Coppa Intercontinentale e un'altra Coppa Campioni, in finale contro lo speventoso Ajax di Cruijff. Ma Rocco, anche grazie al suo "catenaccio", neutralizzò il fenomeno olandese e salì sul tetto d'Europa. Di nuovo.

Arrigo Sacchi, l'uomo che ha rivoluzionato il calcio

Fino ad allora in Italia regnava il “catenaccio”: per vincere non esisteva praticamente altra soluzione. Fino a quel momento... Perché poi arrivò Arrigo Sacchi, l'uomo che rivoluziò il calcio. Nel 1987 Berlusconi lo mise alla guida del suo ambizioso progetto: dominare prima nei confini nazionali e poi nel mondo. Il neo presidente lo definì "il tecnico con la paranoia della vittoria". In molti inizialmente non capirono, ma poi con il tempo dovettero ricredersi. Sacchi promosse una rivoluzione culturale prima che tecnico-tattica e creò il grande Milan "olandese" (quello di Gullit, Van Basten e Rijkaard): la sua era una squadra che affrontava i rivali senza paura, in casa e fuori, per imporre il proprio gioco. Sempre. Undici uomini impegnati contemporaneamente in entrambi le fasi, muoversi in sincronia e pressare costantemente gli avversari. E pure i risultati furono subito dalla sua: nella prima stagione vinse lo scudetto, in quella successiva completò il desiderio Berlusconiano alzando al cielo la Coppa Campioni. Lo stesso avviene anche l'anno seguente. Impreziosiscono il suo palmares 2 Coppe Intecontinentali, 2 Supercoppe Uefa e una Supercoppa Italiana. Ma ciò che conta ancor più dei trofei sollevati è che il calcio, da quel momento in poi, non sarà più lo stesso. 

Fabio Capello, colui che annientò il Barcellona

Un'eredità pesantissima, quella di Arrigo Sacchi. Succedere al tecnico di cui abbiamo appena parlato rappresenta un'impresa già di per sé. E Fabio Capello ha portato a termine la missione a pieni voti. Dominando in Europa, come il suo predecessore, ma prolungando la supremazia nazionale: 4 scudetti in 5 anni, di cui 3 consecutivi, traguardo mai più accaduto nella storia del Milan. Il successo incontrastato in Italia è certificato anche dalle 3 Supercoppe Italiane. Ha saputo proseguire, a modo suo, il lavoro di Sacchi. Perché anche in Champions League è arrivato fino in fondo e ha poi alzato il trofeo più ambito. E, soprattutto, come lo ha fatto: vittoria netta e schiacciante contro il Barcellona di Cruijff, una squadra che sulla carta sembrava decisamente favorita. Ma i rossoneri, guidati da Don Fabio, sono stati in grado di ribaltare i pronostici e di annichilire i blaugrana: 4-0 senza storia e coppa dalle grandi orecchie che torna ancora una volta a Milano. 

Carlo Ancelotti, l'ultimo dominatore di Berlusconi

Se l'era Berlusconiana è cominciata con Arrigo Sacchi, si può dire che - in un certo senso - si è conclusa con Carlo Ancelotti. Ovvio, dopo di lui ci sono stati altri allenatori. Ma - forse tranne solo in piccola parte Allegri - nessuno è più riuscito a dare quella sensazione di Milan dominante come accaduto con Sacchi, Capello e, appunto, Ancelotti. Re Carlo sbarca in rossonero nel 2001 dopo un'avventura non particolarmente esaltante alla Juventus. A Milano vive 8 stagioni ricche di trionfi e di qualsiasi trofeo: uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, un Mondiale per club, 2 Supercoppe Uefa e 2 Champions League. Un palmares molto simile a quello delle tre leggende di cui abbiamo parlato qui sopra. E non è certo un caso. Già, perché Ancelotti si inserisce in questa élite di maghi del calcio per vittorie e capacità di dominare, in Italia e nel mondo. I suoi successi, come d'altronde quelli dei predecessori, sono eccezionali. Ma forse, per via degli avversari affrontati, un po' più speciali. Il Milan di Re Carlo ha saputo vincere una Champions battendo in semifinale i cugini dell'Inter e in finale i rivali della Juventus: un doppio scalpo che probabilmente rimarrà per sempre irripetibile. Ed è vero che dopo ha dovuto affrontare una delle delusioni più cocenti di tutta la storia rossonera - rimonta da 3-0 a 3-3 e Champions sfumata in finale con il Liverpool - ma poi, passati due anni, è arrivato il momento della "vendetta" e della seconda coppa dalle grandi orecchie

Chi è stato il miglior allenatore del Milan di ogni epoca?

La domanda è affascinante, la risposta difficile da dare. Siamo certi che il vincitore sia racchiuso in questa cerchia: ognuno dei quattro allenatori analizzati ha le sue motivazioni per essere messo in cima alla lista. Per stabilire chi sia il migliore in assoluto subentrano anche le preferenze e i gusti personali, a livello di calcio espresso e non solo. E di un'altra cosa siamo quasi altrettanto certi: senza questi condottieri leggendari, la storia del Milan non sarebbe la stessa. 

Chi è l'attuale allenatore del Milan?

Dal 9 Ottobre 2019 Stefano Pioli è l'allenatore del Milan. Subentrato tra lo scetticismo della piazza al posto di Marco Giampaolo, Pioli si è dimostrato un allenatore valido portando il Milan allo scudetto 2021-2022, anno in cui ha vinto il premio panchina d'oro ed è stato eletto miglior allenatore della Serie A. Nella stagione 2022-2023 ha condotto la squadra rossonera fino in semifinale di Champions League persa contro l'Inter. 

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Tags :Milan

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