Ottobre è stato il suo mese: tre gol, giocate pesanti, la vittoria decisiva contro il Palermo e il premio di MVP della Serie BKT. A 19 anni, Alphadjo Cissè si sta prendendo il Catanzaro e la scena del campionato. Con lui parliamo di ambizioni, crescita, Under 21 e del sogno che lo muove ogni giorno: riscattare la famiglia.
Che significato ha per te essere stato nominato MVP del mese?
“È un punto di partenza, non di arrivo. Per prima cosa viene sempre la squadra: se il collettivo va bene, poi arrivano anche le soddisfazioni personali. Io cerco di dare il massimo ogni giorno, e penso che il resto venga di conseguenza”.
Guardando più lontano, qual è l’obiettivo?
“Più che per me, penso ai miei genitori. Spero un giorno di poterli ripagare per tutto ciò che hanno fatto, anche se so che non basterà mai. Vorrei farli smettere di lavorare: è questo il mio vero sogno”.
A proposito di sogni, una settimana fa è arrivato l’esordio con l’Italia Under 21…
“Andare in Nazionale è sempre bello. Era la mia prima volta con l’Under 21: per me è motivo d’orgoglio. Spero di tornarci per crescere e imparare ancora”.
Che rapporto stai costruendo con Mister Baldini?
“Lo sto conoscendo e anche lui sta conoscendo me. Siamo solo agli inizi, ma sto già imparando molto. La sua fiducia la sento”.
La senti anche da Aquilani?
“Sì, il mister mi lascia libertà di esprimermi, e questo mi aiuta molto a rendere al meglio nella zona offensiva. Con lui sto lavorando soprattutto sul gioco senza palla, che è un aspetto in cui devo migliorare”.
Tu che tipo di attaccante ti senti?
“Mi piace l’uno contro uno, mi piace attaccare, muovermi con libertà. Mi esprimo meglio dalla trequarti in su”.
Se dovessi dire un modello?
“Da piccolo ammiravo molto Pogba alla Juve. Oggi uno che mi piace molto è Cherki del City”.
Il tuo esordio in Serie A col Verona contro l’Inter: che ricordo hai?
“È stato un mattoncino importante. Giocare in Serie A era il mio sogno da bambino, farlo contro l’Inter - che quell’anno era anche campione d’Italia - è stato speciale. Ad oggi penso soprattutto a fare bene con il Catanzaro, ma l’obiettivo è tornare a giocare in A”.
Che ruolo ha avuto Verona nel tuo percorso?
“È il posto dove sono cresciuto. Lì ho incontrato persone che mi hanno davvero aiutato: il direttore Margiotta, Mister Sammarco in Primavera e tanti altri con cui ho ancora ottimi rapporti. Se oggi sono qui e le cose stanno andando bene, è anche grazie a loro. Devo molto al Verona”.
Invece oggi chi ti sta aiutando di più dal punto di vista mentale?
“Iemmello. È il mio compagno di reparto, mi dà molti consigli in campo e fuori. Ma in generale ci sono tanti compagni da cui posso imparare”.
Chi è Alfa Cissè lontano dal pallone?
“Una persona semplice: sto con gli amici, gioco alla Play. In questo periodo mi sto preparando per prendere la patente. Serie tv, relax… le cose normali di un ragazzo della mia età”.
Vedi i compagni anche fuori?
“Sì, qui ci sono tanti giovani. Mi trovo benissimo e capita spesso di uscire a cena insieme. È un gruppo bello, molto simpatico”.
Il fantacalcio lo fai?
“No, quello no (ride, ndr)”.


