La community di Chiamarsi Bomber non aspettava altro che vedere la reazione di Fabrizio Biasin ad Area Fritta dopo la pesante sconfitta dei nerazzurri in finale di Champions. Ecco fatto, come ogni giovedì sul canale Youtube di Chiamarsi Bomber è stato caricato un nuovo episodio in cui il giornalista ha detto la sua sulla finale e su Inzaghi.
A Monaco è stata una mattanza
“Credo di non aver mai vissuto 90’ con così poche emozioni perché non è stata una partita ma è stata una mattanza - ha ammesso Biasin -. A un certo punto ho smesso di seguire la partita, è stata una tortura. Il problema non è aver perso la finale di Champions ma che con quel passivo hai rovinato l’intera stagione. Se l’Inter avesse perso 1 o 2 a 0 avevi comunque fatto qualcosa di importante ma questo 5 a 0 segna tutta la stagione…”
Rivivrei tutto
“Io firmerei subito per rivivere altri 4 anni così - ammette il giornalista di Libero-, anche perché ricordo cos’è successo in passato. Nel quadriennio di Inzaghi l’Inter è 241ma per spese nette fatte nel calciomercato rispetto agli altri club europei. Era oltre il 20mo posto nel ranking Uefa, ora è prima. Fino a 5 anni fa era sparita dalle mappe. A Monaco mi è mancato un giocatore come Brozovic, perché i giocatori nerazzurri li ho visti spaesati”.
Il capolavoro di ADL e l’intuizione del Milan.
Poi Biasin elogia il patron del Napoli: “De Laurentiis ha avuto un atteggiamento diverso con Conte rispetto a quello che ebbe con Spalletti. Prima gli ha detto che poteva andare, poi l’ha ingolosito prendendogli subito De Bruyne ed evidenziando l’entusiasmo della piazza. Questo è un altro capolavoro di De Laurentiis che è stato furbo nel saperlo prendere”.
Il giornalista applaude le ultime mosse del Milan: “Se arriva un problema ci sono Tare, Allegri e Modric, praticamente ha risolto la metà dei problemi avuti nella scorsa stagione. Ora sa dove guardare per trovare la soluzione”.
Biasin difende Acerbi
Infine Biasin difende il difensore nerazzurro aspramente criticato da Cruciani: “Acerbi dimostra grande coerenza e capacità di andare contro il politicamente corretto dei giorni nostri. Si è sempre reso disponibile alla Nazionale, ma dopo l’intervista di Spalletti in cui giustamente ha detto di non voler più puntare su un 37enne, lui è rimasto coerente e ha rifiutato la convocazione per giocare una partita. Ma veramente la Nazionale ha così tanto bisogno di un 37enne? Sarebbe diventato il capro espiatorio in caso di sconfitta, invece lui, per quello che ha vissuto nella vita, non deve dimostrare niente a nessuno e non ha bisogno di leccare i piedi. Quindi ha giustamente rifiutato”..


