L'entusiasmo dei successi europei della nazionale femminile inglese sembrava aver aperto le porte di un nuovo mondo per le calciatrici, ma la realtà odierna racconta una storia diversa. Nonostante il calcio femminile stia guadagnando sempre più popolarità, molte giocatrici delle prime e seconde divisioni in Inghilterra si trovano ancora ad affrontare significative sfide economiche. I riflettori sembrano infatti essere puntati solo su quelle poche stelle emergenti, mentre il resto del team rimane in ombra.
Una questione di visibilità: attaccanti e giovani promesse
Il boom mediatico che ha seguito le vittorie europee avrebbe dovuto spalancare le porte delle sponsorizzazioni a tutte le giocatrici, tuttavia, sembra che l'attenzione sia focalizzata principalmente su attaccanti e giovani promesse. Mentre alcuni talenti emergenti ottengono contratti milionari, altre compagne di squadra lottano ancora per avere visibilità. Molte di loro, pur facendosi in quattro sul campo, non riescono a ottenere le stesse opportunità economiche degli uomini o delle compagne di squadra più famose.
Il peso degli stipendi e delle spese
I salari medi per una giocatrice nei campionati principali si aggirano intorno alle 50.000 sterline annue. Considerando le spese per l'acquisto di scarpe, guanti e attrezzature, questo importo diventa ancora più rilevante. Per chi gioca ai massimi livelli ed è costretta a coprire di tasca propria gran parte dei costi, l'equilibrio economico resto precario.
L'intervento di Nike: un passo storico
Una svolta decisiva arriva dalla decisione di Nike, che ha deciso di fornire gratuitamente scarpini a tutte le giocatrici delle divisioni WSL e WSL2 che non godono di un contratto di sponsorizzazione. Non solo, anche i guanti per portieri e i palloni ufficiali per WSL, WSL2 e Women’s League Cup rientrano in questo programma. Più di 250 giocatrici hanno già aderito all’iniziativa, un dato che sottolinea quanto fosse sentito il bisogno di tale supporto.