In casa Lazio sembra essere scoppiata una bomba, con il club che al momento non può agire sul mercato a causa di 3 parametri critici e al momento non rispettati: indice di liquidità, indebitamento e costo del lavoro allargato. Un problema che non sembra essere risolvibile con qualche cessione, come quella imminente di Tchaouna al Burnley o quella possibile di Rovella all'Inter, e che, come detto, di fatto blocca il calciomercato in entrata dei biancocelesti.
Una situazione ingarbugliata, e che forse Maurizio Sarri, al momento del ritorno nel club che aveva lasciato un anno e mezzo prima, non conosceva appieno. A puntare il dito è stato Alfredo Pedullà, noto giornalista e anche confidente dell'allenatore toscano, il quale in una breve intervista ha insinuato più di qualche dubbio sulla vicenda.
Lazio, Sarri e il pensiero di Pedullà
Queste le parole del giornalista noto esperto di calciomercato: "Sulla Lazio ho letto di tutto, ragionamenti che lasciano di sasso. Sarri non sapeva del triplo indice bloccato e sarebbe sgravato di responsabilità? Non può essere così, è come entrare al giornale e non avere un computer per scrivere. Non si tiene conto della realtà ragionando così. Sarri è stato troppo ingenuo? È stato troppo disponibile, ma conosceva delle verità diverse. Se vengono raccontate cose diverse, poi ci si sente traditi. Sarri è tornato alla Lazio per il sentimento nei confronti della gente e il suo rapporto con la proprietà".
"La Lazio ha il problema di avere un ambiente inquinato, in cui tanti parlano per antipatie e simpatie. In questo momento la Lazio non può fare niente sul mercato, nemmeno coi prestiti. C’è poco da tranquillizzare Sarri, avrebbero dovuto raccontargli come stavano le cose. Se si prende un allenatore e si ritiene di dargli un gruppo competitivo anche se arrivato settimo, pensando di migliorare col suo lavoro, si deve raccontare alla gente come stanno le cose. La Lazio ha fatto calcio a certi livelli ma la situazione è molto complicata".


