“Io voglio giocare a calcio”. Una frase che tanti, tantissimi bambini pronunciano durante la loro infanzia. Un sogno, una speranza per molti. Un’utopia per chi, già in tenera età, si trova a combattere contro qualcosa di immensamente più grande di lui. La storia di Cecilia Salvai, 30enne difensore della Juventus e della Nazionale Italiana, è l’esempio lampante di come il carattere, la tenacia e la forza di volontà riescano a volte a permettere di superare anche quegli ostacoli all’apparenza insormontabili che la vita pone davanti a noi e a perseguire obiettivi all’apparenza irraggiungibili.
La Juventus, con una produzione firmata Creator Lab, ha condiviso sul proprio canale YouTube “A Life in a Day” raccontando una giornata trascorsa con la giocatrice bianconera, la quale durante la sua routine quotidiana ha parlato anche a cuore aperto della sua battaglia contro la malattia, il linfoma di Hodgkin, scoperta quando aveva appena 4 anni. Le lunghe ore in ospedale, le attese, le ansie di una bambina e di una famiglia intera raccontate con grande serenità. Lei, Cecilia, voleva giocare a calcio, e nonostante tutto, ha realizzato il suo sogno.
Una giornata con Cecilia Salvai
“Ho poca memoria di quel periodo – racconta Cecilia in una chiacchierata con sua madre - forse da un lato è una fortuna. Ho qualche flash in mente, mi ricordo il reparto del Regina (il Regina Margherita, ospedale specializzato di Torino ndr), c’era questa sala giochi con un sacco di murales e una finestra che dava sul mare. In realtà ho anche un flash dei parecchi prelievi che dovevo fare, era il momento più terrificante, odiavo farli come tutti i bambini”.
Un luogo importante e molto significativo per la calciatrice è Casa UGI, una struttura legata all’associazione Unione Genitori Italiani messa a disposizione dei bambini malati di tumore in cura al Regina Margherita. A disposizione soprattutto delle famiglie che arrivano da fuori Torino: “È un posto speciale, mi piace venire qua soprattutto nelle ore in cui i bambini si trovano nella sala giochi e passare un paio d’ore a giocare con loro. Io imparo da loro, cerco di portargli quanta più energia possibile, ma sono più loro che riempiono il cuore a me”.
Voleva solo giocare a calcio, ha fatto molto di più. Questa è Cecilia Salvai.