Mehdi Benatia ha rivissuto un amaro déjà vu al Santiago Bernabeu. Il Marsiglia, di cui è ora dirigente, è caduto contro il Real Madrid a causa di un rigore contestato nei minuti finali. Un episodio che ha riportato alla memoria del talento marocchino un'altra notte amara, quando la sua Juventus venne eliminata in circostanze simili dalla Champions League nel 2018.
Il rigore contestato contro il Marsiglia
Il rigore assegnato dal direttore di gara Irfan Peljto nel match tra Real Madrid e Marsiglia ha suscitato molte polemiche e discussioni. Il contatto tra Facundo Medina e Vinicius ha portato il pallone a colpire il braccio del difensore, scatenando la decisione arbitrale della massima punizione. Un rigore difficile da mandar giù, come sottolineato dallo stesso Benatia, che ancora ricorda il controverso episodio avvenuto nel 2018.
Il paragone tra quanto accaduto al Marsiglia e l'intervento di Benatia su Lucas Vazquez è inevitabile. In entrambe le situazioni, l'interpretazione da parte dell'arbitro ha giocato un ruolo chiave. Nel 2018, il rigore assegnato contro la Juve al Santiago Bernabeu fece infuriare i bianconeri, convinti che l'intervento fosse stato valutato in maniera troppo severa.
Interpretazioni arbitrali e regolamenti
Nel calcio, la soggettività e la discrezionalità degli arbitri sono spesso oggetto di dibattiti. L'episodio Medina-Vinicius è stato valutato punibile perché il braccio del difensore era esteso, lontano dal corpo, una scelta che può essere interpretata in vari modi dal regolamento. Questa è la medesima problematica che aveva caratterizzato il rigore dato contro la Juventus, dove l'arbitro Oliver interpretò l'intervento di Benatia come irregolare, nonostante la palla fosse stata toccata.
