Come è noto, nella giornata di ieri Giorgio Chiellini ha annunciato l'addio al calcio. Una carriera scandita da 9 scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe Italiane, un titolo Europeo con la nazionale italiana e un campionato Mls. Proprio negli Usa, con la sconfitta nella finale contro i Columbus Crew, l'ex Juve ha chiuso la sua carriera. Nel corso dell'intervista rilasciata a So Foot, Chiellini ha rivelato i trucchi del mestiere svelando, inoltre, un retroscena su Giampaolo Pazzini.
Chiellini: "La cattiveria un valore aggiunto"
"Quando giocavo in Serie C - ha riferito Chiellini ai microfoni di So Foot - alcuni difensori conoscevano i trucchi per disturbare gli attaccanti. Questo ha permesso loro di fare un ottimo lavoro, nonostante le poche qualità fisiche e tecniche. Quindi, se porti questa cattivera al massimo livello, negli anni riesci a controllarla e a farne un valore aggiunto. Ad esempio, toccare spesso l'avversario gli fa capire che sei lì, gli impedisci certi movimenti e gli dai fastidio".
Il retroscena su Pazzini
In questa direzione si inserisce il retroscena su Giampaolo Pazzini: "Lui è uno dei mei più grandi amici nel calcio, è toscano come me e le nostre famiglie si conoscono. Quando l'ho affrontato in campo, però, tutto è scomparso. Un giorno stava giocando con una maschera sul viso, che ho indossato anche io e so quanto può essere restrittiva, e ho passato l'incontro toccandola e facendola muovere. Sembra poco, ma gli ho impedito di concentrarsi sul gol".