La nuova Inter di Cristian Chivu ha iniziato con un pareggio ed una vittoria in extremis la sua avventura nel Mondiale per Club, e la sfida contro il River Plate sarà quindi decisiva per capire se i nerazzurri riusciranno a qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta della competizione.
Dopo l'addio di Simone Inzaghi, a sorpresa o meno è ancora difficile da capire, il vice campioni d'Italia e della Champions League avevano bisogno di ripartire di slancio dimenticando il drammatico finale dell'ultima stagione. E la scelta di Chivu, in tal senso, è stata segno di rottura totale con il passato. Proprio di questo, ed in particolare del divorzio da Inzaghi, ha parlato nel suo editoriale il direttore di Sportitalia Michele Criscitiello, il quale ha svelato anche che la scelta del nuovo allenatore non è stata così pienamente condivisa tra i dirigenti...
Inzaghi-Inter: Criscitiello e i retroscena di un addio
Nel suo editoriale il giornalista ha inanzitutto difeso l'operato di Inzaghi: "La Curva (quando c’era) e i dirigenti (che ci sono ancora) non hanno mai dato a Inzaghi quello che era di Inzaghi. Lo hanno spesso sottovalutato e sempre messo al centro del bersaglio quando c’era da colpire. Invece, in questi anni, con tutti i suoi errori ha saputo dare credibilità e forza ad una squadra spesso ridimensionata e ha saputo tenere le acque calme anche quando il cambio di proprietà avrebbe destabilizzato qualsiasi tipo di spogliatoio".
Secondo Criscitiello Inzaghi ha parecchi meriti: "Ha gestito tanti parametri zero arrivati per svecchiare, ha allungato la carriera a tantissimi calciatori come Acerbi che ha voluto e difeso ed è arrivato fino in fondo nonostante avesse solo due attaccanti decenti per più competizioni. Inzaghi sarà rimpianto dal mondo Inter ma forse oggi è ancora presto per farlo".
Poi il retroscena sul sostituto, con Chivu che secondo il direttore di Sportitalia è stata una scelta di Marotta, con AUslio che invece aveva altre idee: "Ha fatto molto di più di quello che hanno fatto emergere dalla Pinetina e quando Ausilio lo voleva giustamente sostituire con De Zerbi, il Presidente ha preferito un profilo più giovane per non oscurare l’immagine e la solidità della società".
