Dopo lunghe e accese discussioni, Milano ha scritto una nuova pagina nella storia del suo celebre stadio: San Siro diventerà ufficialmente proprietà di Inter e Milan. Il Consiglio Comunale ha votato a favore della vendita, segnando l'inizio di una nuova era per i due club e una pesante polemica nella politica cittadina.
La decisione storica del Consiglio Comunale
Nel cuore della notte, dopo quasi 12 ore di serrate discussioni, il Consiglio Comunale di Milano ha finalmente approvato la delibera per la vendita di San Siro ai club di calcio di Inter e Milan. Non è stato un voto a cuore leggero. Con appena 24 voti favorevoli, contrapposti a 20 contrari e 2 astenuti, la decisione è stata qualcosa di più che una semplice questione di numeri: è stata un duello tra tradizione e innovazione.
Chi ha detto "sì" e chi ha detto "no"
I voti favorevoli sono giunti prevalentemente dalla maggioranza di centrosinistra. Tuttavia, all'interno della stessa coalizione, non sono mancate le defezioni: ben 7 consiglieri della maggioranza hanno votato contro la delibera, unendosi ai gruppi di Lega, Fratelli d'Italia e Noi Moderati, nonché un consigliere di Forza Italia. Evidentemente, i malesseri erano non soltanto politici ma anche ideologici.
La vicenda ha raggiunto il suo apice alle 3 di notte, quando un sub-emendamento definito "tagliola" ha messo a tacere le 239 proposte di modifica: “Abbiamo preso la decisione necessaria per andare avanti”, ha detto, tra molte polemiche, parte della giunta. La delibera era ormai un atto del tutto politico, più che un mero progetto di riqualificazione urbana.
Un futuro incerto per San Siro
Con l'approvazione della delibera, i club avranno il campo libero per realizzare un nuovo impianto, mettendo fine alla gloriosa storia del Meazza. I 197 milioni di euro pagati per l'acquisizione sembrano solo un preludio a ulteriori spese che caratterizzeranno il futuro della città. La maggior parte dei milanesi si chiede ora che cosa accadrà a una delle icone più amate della loro Milano.