Conte-Napoli, aria di crisi: ecco quanto costerebbe l'esonero dell'allenatore leccese

Il tecnico leccese non le ha mandate a dire dopo la sconfitta contro il Bologna e il suo futuro sembra essere incerto
/images/i/m/a/imago1069045778jpg_1762778830213.jpg

La sconfitta di Bologna ha riaperto la crisi in casa Napoli. Le parole di Antonio Conte nel post partita hanno avuto l’effetto di una scossa, alimentando voci su un possibile addio anticipato del tecnico salentino. Ma al di là delle tensioni emotive, ci sono anche questioni economiche e contrattuali che rendono estremamente complesso – e costoso – un esonero in questa fase della stagione.

Il rapporto tra Conte e De Laurentiis

Il presidente Aurelio De Laurentiis e Conte si sono già sentiti telefonicamente, preparando il terreno per un incontro chiarificatore previsto tra martedì e mercoledì. L’obiettivo è fare il punto della situazione e capire come ripartire dopo un periodo difficile, segnato da risultati altalenanti, infortuni e un ambiente che sembra aver perso la serenità dell'anno scorso.
De Laurentiis, nonostante la delusione, non ha alcuna intenzione di cambiare rotta: considera Conte una garanzia tecnica e un simbolo del progetto triennale avviato dopo lo scudetto. Interrompere questa collaborazione dopo pochi mesi, secondo la logica del patron, sarebbe un autogol sportivo ed economico.

Quanto costerebbe al Napoli l'esonero di Conte

Inoltre, c'è un evidente problema di natura economica: Antonio Conte ha firmato con il Napoli un contratto fino a giugno 2027, con uno stipendio base da 6,5 milioni di euro netti a stagione, che può salire fino a 8 milioni con i bonus legati ai risultati. Facendo un rapido calcolo, e considerando la durata residua dell’accordo (circa un anno e sette mesi), un esonero comporterebbe per il club una spesa potenziale compresa tra gli 11 e i 22 milioni di euro lordi, a seconda dei premi maturati e delle imposte. Una cifra enorme per le casse azzurre, soprattutto se si aggiungono i costi legati all’ingaggio di un nuovo allenatore e del suo staff.

 

In assenza di clausole specifiche – che non risultano al momento né confermate né smentite – il Napoli sarebbe tenuto a pagare a Conte l’intero importo residuo del contratto. Questo spiega perché De Laurentiis stia tentando in ogni modo di evitare un divorzio.

L’ipotesi della rescissione consensuale

L’unico scenario realistico, qualora la frattura diventasse insanabile, sarebbe quello di una rescissione consensuale, con una buonuscita concordata tra le parti. In questo modo, Conte riceverebbe una parte del compenso come indennizzo e il Napoli limiterebbe i danni economici. Tuttavia, anche questa soluzione richiederebbe tempo, negoziazioni e una volontà comune di separarsi in modo ordinato.

{/* @ts-expect-error AMP custom element */}

Molto più improbabile, invece, la via delle dimissioni. In quel caso, Conte dovrebbe rinunciare integralmente agli emolumenti previsti dal contratto, un’ipotesi che appare remota vista la natura dell’accordo e le tutele legali garantite al tecnico.

Il futuro immediato

Durante la sosta per le nazionali, il club proverà a ritrovare calma e concentrazione. De Laurentiis e Conte si confronteranno per capire se esistono ancora i presupposti per continuare insieme. L’intenzione del presidente è chiara: nessuna rivoluzione a novembre, ma una ripartenza condivisa per uscire dalla crisi.


Conte, dal canto suo, dovrà lavorare per ricompattare lo spogliatoio e ritrovare la fiducia dei giocatori. I prossimi impegni, tra campionato e Champions League, saranno decisivi per il destino del progetto.

Luca Gilardi
Tags :NAPOLI

LEGGI ANCHE

Caos in casa Lazio: il club prende le distanze dalle dichiarazioni di Sarri

Caos in casa Lazio: il club prende le distanze dalle dichiarazioni di Sarri

Calcio italiano

10/11/2025 • 10:51

Clamoroso Napoli: incontro tra Conte e la dirigenza per decidere il futuro

Clamoroso Napoli: incontro tra Conte e la dirigenza per decidere il futuro

Calcio italiano

10/11/2025 • 10:36