Aurelio De Laurentiis, noto per il suo carattere vivace e diretto, non le manda certo a dire. Durante il 'Giffoni Film Festival', il presidente del Napoli ha rilasciato dichiarazioni che fanno riflettere sul futuro del calcio italiano. Punto di partenza: il sistema è in crisi, e forse qualcuno dovrebbe iniziare a preoccuparsi seriamente.
Il Grido d'Allarme di De Laurentiis
"Il calcio italiano è in crisi," esordisce De Laurentiis senza mezzi termini. Un pensiero che si allinea a quello di molti altri addetti ai lavori. I politici sembrano credere che i presidenti dei club siano miliardari, eppure, sottolinea il presidente, una grande fetta delle società sono in difficoltà economiche. Sottolinea che questa non è solo una questione italiana, ma affonda le sue radici in un problema di natura europea.
La questione dei giovani e degli extracomunitari
Secondo De Laurentiis, un problema significativo risiede nelle limitazioni imposte dalla legge Bossi-Fini del 2001. "Ci viene impedito di avere un numero più alto di extracomunitari, a differenza di altri Paesi." Questo, secondo il presidente, porta a situazioni paradossali dove in campo scendono più spesso i trentasettenni invece dei ventenni. Un vero e proprio ostacolo per il futuro del calcio nazionale. "È normale che la Nazionale sia in difficoltà."
L'urgenza di cambiare
Non potrebbe essere più chiaro: se non si agisce ora, il calcio italiano rischia grosso nel giro di pochi anni. "Bisogna muovere il c... e cambiare, altrimenti tra un paio d'anni si rischia di sparire," avverte De Laurentiis. La Serie B è in "coma", la Serie A fatica a ridurre i costi, e tutto sembra congiurare contro un cambiamento necessario.
Le Istituzioni contro il Calcio?
Un'altra critica pungente è rivolta alle istituzioni che, secondo De Laurentiis, non stanno aiutando. "Pare che le istituzioni facciano le guerre al calcio," conclude il presidente, delineando un quadro complesso e pieno di sfide per chi vuole portare avanti questo sport con la passione e l'entusiasmo che merita.