È addirittura dal 26 dicembre che il Lecco non assapora il gusto della vittoria: da quel momento i lombardi, in 10 partite disputate, hanno ottenuto la miseria di un punto e ben 9 sconfitte, l'ultima delle quali ieri in casa contro il Palermo.
In città la situazione è infuocata, con il patron Leonardo Di Nunno che prima della sfida contro i rosanero ha preso la parola "minacciando" tra le righe i suoi stessi tifosi. ma ancor più clamorose sono state le sue dichiarazioni odierne, rilasciate a ilovepalermocalcio.com. Le sue parole sono state una chiara allusione al timore di combine da parte dei suoi stessi giocatori.
Lecco, Di Nunno shock sul rischio combine
Il giorno dopo la sconfitta con il Palermo, il patron del Lecco ha esternato tutti i suoi timori riguardo le prossime partite, insinuando senza troppi giri di parole a delle possibili combine: "La reazione della mia squadra c'è stata, ma senza fare gol siamo destinati a retrocedere. I nostri avversari hanno sfoggiato anche un grande portiere, i nostri sono da Serie D. Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere. Piuttosto mi preoccupa altro: ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti", ha dichiarato.
Parole per certi versi sconcertanti, e che fanno il paio con quelle pronunciate prima del fischio d'inizio della sfida contro il Palermo all'indirizzo dei propri tifosi: "Se viene buttata una sola bomba, in campo io lascio Lecco. Ok? Se mi fate finire bene, altrimenti se volete parlare voi, parlate. Avevate una squadra in fallimento, oggi state vedendo la Serie B, voi meritate la terza categoria, la terza! Mi dispiace ma domani vedrete la squadra in tribunale".
Di Nunno è alla guida del Lecco dal giugno 2017, e ha già più volte ribadito che al termine della stagione lascerà il club.