La notizia della positività al testosterone di Paul Pogba, riscontrata dopo i test effettuati sul centrocampista al termine di Udinese-Juventus, prima giornata di Serie A, hanno scosso l'ambiente bianconero e tutto il mondo del calcio. Sono in molti a chiedersi come un'atleta della portata del francese abbia potuto commettere un errore così banale e tanti altri si domandano invece se l'assunzione della sostanza dopante possa essere avvenuta in maniera inconsapevole.
In attesa delle controanalisi e delle successive decisioni del tribunale antidoping e della Juventus, iniziano a farsi largo alcune ipotesi relative al caso. Una di queste parla di un medico amico del francese che lo avrebbe "mal consigliato".
Pogba e l'integratore made in Usa
La Gazzetta dello Sport scrive che secondo alcune indiscrezioni il centrocampista francese avrebbe acquistato un integratore in America su consiglio di un medico suo amico, ma estraneo alla Juventus. Sul suolo americano esistono regole differenti legate alle sostanze dopanti rispetto al sistema italiano e questa "leggerezza" potrebbe essere alla base della positività dell'ex Manchester United, che avrebbe quindi assunto il testosterone per errore.
In caso questa ipotesi fosse confermata sembrerebbe dunque certo il fatto che la Juventus fosse all'oscuro di tutto, anzi lo stesso Pogba avrebbe confessato ai medici del club di aver assunto sostanze non concordate con lo staff. E mentre il suo agente Rafaela Pimenta studia la linea difensiva ("La cosa certa è che Paul Pogba non ha mai voluto infrangere le regole", ha dichiarato la procuratrice), il giocatore ha 3 giorni per chiedere le controanalisi. In caso di positività confermata la società bianconera potrebbe anche chiedere la risoluzione del suo onerosissimo contratto.
