Istinto puro, una scintilla che ha portato la Roma alla vittoria contro un ostico Verona. Matias Soulé, con un gol “sporco” ma di capitale importanza, ha rubato la scena all'Olimpico. Quando la partita sembrava destinata a complicarsi per i giallorossi, l’argentino ha colpito, confermando la sua centralità nel momento in cui Dybala non è disponibile.
Matias Soulé: uomo della provvidenza
Nel calcio, ogni tanto, la magia arriva nei modi più inaspettati. E stavolta ci ha pensato Soulé a spezzare gli equilibri. La sua rete contro il Verona non sarà ricordata per la spettacolare esecuzione, ma per l'istinto che ha trasformato un rimpallo in un grido di liberazione per la Roma. L’assist involontario di Koné ha trovato un Soulé pronto al tap-in. «Sono molto contento. Non è stata una partita facile. Bisogna prendere i punti, quindi sono felice di aver fatto all'Olimpico il primo gol», ha detto l'attaccante argentino dopo il match.
Un’esultanza promessa
Ma non è solo il gol ad aver segnato la serata di Soulé. La sua esultanza ha raccontato una storia a parte. Zoppicando, si è diretto verso la Curva Nord e ha reso omaggio a un amico speciale, il rapper Ince, mimando un “destro, sinistro” in stile boxe, seguito da un «vamos» liberatorio. «L’esultanza con il destro-sinistro? Sì, ho avuto un po’ di crampi, però va bene, ho fatto l’esultanza che avevo promesso», ha sottolineato, confermando quanto il calcio possa intrecciarsi con le esperienze personali e culturali di un giocatore.