Il primo vero faccia a faccia tra Antonio Conte e il gruppo del Napoli è arrivato nel silenzio rispettoso della sala video di Castel Volturno, lontano da sguardi indiscreti e dal rumore esterno che aveva accompagnato le turbolente settimane post-Bologna. Non una semplice riunione tecnica, ma un confronto diretto, necessario, quasi inevitabile dopo lo sfogo pubblico dell’allenatore e la successiva “pausa di riflessione” che aveva alimentato dubbi e interrogativi sull’ambiente azzurro.
Il confronto tra Conte e la squadra
Giovedì, con la rosa finalmente al completo dopo il rientro dei nazionali, Conte ha scelto volontariamente un luogo più intimo per affrontare la squadra. L’allenatore ha voluto guardare negli occhi i suoi calciatori, uno per uno, e dire tutto ciò che riteneva necessario prima di ripartire.
Il confronto è stato lungo, serrato, quasi terapeutico. Conte ha puntato il dito non sui singoli, ma sull’atteggiamento collettivo, sulle crepe caratteriali emerse nelle ultime uscite e sulla mancanza di quella fame necessaria per confermarsi al top. Ha ricordato alla squadra quanto sia stato deleterio pensare “al proprio orticello”, riprendendo indirettamente la frase usata nel post-Bologna che aveva fatto tanto rumore.
La risposta dei calciatori, secondo quanto filtra, è stata composta e matura. Nessun muso lungo, nessuna tensione, solo la consapevolezza condivisa che la stagione è ancora recuperabile ma non concede più alibi. Il confronto ha rappresentato un punto di svolta, ma ora serve una reazione immediata. La gara contro l'Atalanta di Palladino ha un peso specifico importante, sia dal punto di vista tecnico sia da quello emotivo.
{/* @ts-expect-error AMP custom element */}Ora la palla passa al campo
Alla ripresa degli allenamenti, sotto una pioggia incessante, Conte ha ribadito in campo gli stessi concetti espressi nello spogliatoio. Massima attenzione difensiva, maggiore incisività negli ultimi trenta metri, atteggiamento feroce dal primo all’ultimo minuto. Il dato più preoccupante è sotto gli occhi di tutti: il Napoli non trova la via del gol dal 28 ottobre, quando Zambo Anguissa firmò lo 0-1 sul campo del Lecce.
Con il centrocampo in piena emergenza, Conte sta provando a costruire una squadra cucita attorno ai giocatori rientrati dalle nazionali, tra cui McTominay e Hojlund entrambi in grande fiducia. Infine, rimane centrale la situazione di Romelu Lukaku: il tecnico lo monitora quotidianamente e gli ha ribadito personalmente la sua fiducia, nella speranza di poterlo riabbracciare quanto prima.
Adesso la palla passo al campo, dove Conte e i suoi giocatori dovranno dare delle risposte importanti.


