La sfida tra Verona e Inter non è soltanto una semplice partita di campionato. Per il tecnico dei nerazzurri, Cristian Chivu, è un ritorno a un luogo che segna momenti chiave della sua vita e della sua carriera. In un'intervista pre-partita, Chivu ha condiviso i suoi pensieri e ricordi legati alla città scaligera, che lo ha visto protagonista di un evento drammatico ma, al contempo, salvifico.
Reazione e Continuità: una Sfida di DNA
"Reazione e continuità non sono mai scontate," ha dichiarato Chivu, sottolineando l'importanza di mantenere il livello di prestazioni. In un campionato così combattuto, la capacità di migliorare è nel DNA dell'Inter. Il mister ha elogiato giocatori come Bonny e Sucic, paragonandoli a talenti riconosciuti come Luis Henrique, Diouf e Pio Esposito. Anche se alcuni di loro hanno avuto meno opportunità, Chivu è certo che il loro momento arriverà.
Ricordi al Bentegodi: una rinascita
Chivu ha ricordato un momento particolarmente intenso accaduto nel 2010 proprio al Bentegodi. "Sono passati molti anni... Per me è stata una rinascita", ha confessato, riferendosi al trauma cranico subito che avrebbe potuto porre fine alla sua carriera. Invece, quel giorno divenne un nuovo inizio, un'opportunità per rivalutare che cosa davvero vale nella vita. Ha espresso gratitudine verso Verona e il recupero in ospedale che gli ha salvato la vita. "Verona è fantastica", ha aggiunto con sincera emozione.
Pensieri per Pepo Martinez
Oltre ai pilastri sportivi, Chivu ha mostrato il lato umano dell'Inter quando ha parlato di Pepo Martinez. "Pensiamo ad aiutarlo e come società pensiamo anche alla famiglia della persona scomparsa", ha detto con voce tremante. La vicinanza del gruppo sarà essenziale per sostenere qualcuno che affronta un momento tragico. Chivu ha posto l'accento sull'importanza del supporto di squadra in situazioni difficili.


