La Lazio ha chiuso ufficialmente il campionato al settimo posto ipotecando la qualificazione in Europa League. La squadra ha salutato i propri tifosi tra i fischi per l'ennesima prestazione incolore contro il già retrocesso Sassuolo. Anche Lotito non ha preso bene l'atteggiamento della squadra, in un giorno di festa in cui allo stadio era presente mister Eriksson e nel giorno dell'addio di Felipe Anderson. Nuovo allenatore, vecchi problemi verrebbe da dire e per questo motivo la permanenza del tecnico croato non è così scontata.
La "cura" Tudor
L'ex tecnico del Marsiglia avrebbe dovuto portare linfa nuova alla squadra e con alcuni (vedi Kamada e Castellanos) c'è riuscito, ma con una parte dei giocatori la situazione è precipitata. Domenica sera non ha concesso la passerella finale a Pedro e Luis Alberto, con quest'ultimo che ha dichiarato di voler lasciare la Lazio proprio poco dopo l'arrivo di Tudor, per motivi mai chiaramente spiegati dal ds Fabiani. E poi c'è la questione Guendouzi, per cui le vecchie ruggini di Marsiglia stanno pesando anche sulle scelte attuali, col centrocampista francese che si è ritrovato dall'essere titolare inamovibile a sedere spesso in panchina. In soldoni, il messaggio della Lazio verso il proprio allenatore è "va bene tutto ma non possiamo vendere mezza squadra". E per questo motivo Pedullà apre a un incredibile scenario.
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Italiano se salta Tudor
Il noto esperto di mercato su X ha postato: "La Lazio vuole tenere Tudor e ci sarà un vertice, magari per parlare anche di rinnovo (il suo contratto scade nel 2025, ndr). La priorità è questa. Ma ci sono troppi giocatori scontenti (Guendouzi in testa) o bocciati (per esempio Isaksen che la Lazio non intende cedere). Si cercherà un punto d’incontro per andare avanti con Tudor, altrimenti occhio a nuove soluzioni per la panchina (Italiano in testa)". Il tecnico della Fiorentina ha deciso di non rinnovare con la viola probabilmente perché convinto di firmare per il Napoli che però negli ultimi giorni ha virato su Conte. Su di lui ci sono anche Torino e Bologna, che però non rappresenterebbero per lui un vero e proprio salto di carriera. Le vie del mercato sono infinite...
