Jacopo Montenegro e il selfie con Foden: "Fortuna che avevo il telefono nuovo... Vi dico quale squadra tifo"

È Jacopo Monetenegro, il tifoso diventato famoso sui social per l'iconico selfie scattato con Foden dopo un gol dell'inglese contro il Dortmund, l'ospite della puntata settimanale di Mundialito, nuovo programma in collaborazione tra Sportitalia e Chiamarsi Bomber
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Dalla collaborazione tra Sportitalia e Chiamarsi Bomber un nuovo programma in cui si parla di tutto il calcio che ci fa emozionare…ma non di Serie A: Premier League, Liga, Ligue 1, Bundesliga e poi la Saudi Pro League e la Liga Profesional: Mundialito. 

 

Ospite di questa puntata Jacopo Montenegro, il tifoso italiano diventato famoso per aver scattato il selfie con Foden durante la partita di Champions League vinta dal Manchester City contro il Borussia Dortmund, un selfie poi diventato virale sui social. Inevitabilmente si è parlato di quei momenti indimenticabili, ma anche delle differenze tra il tifo italiano e quello inglese e tanto altro.

Quel selfie iconico con Foden

"È stata un'emozione incredibile, io ero lì, lui mi abbraccia. Poi questa foto ha fatto il giro del web... Avevo la pelle d'oca in quel momento, ma anche e soprattutto dopo. Io sono di Torino ed ero andato a vedere la partita con la mia famiglia, mio padre e mio fratello nello specifico, era il nostro regalo di compleanno. Abbiam fatto due giorni di calcio intenso, giro a Manchester la mattina e in zona stadio nel pomeriggio per andare al pub dei tifosi del City, dove si respira la vera essenza del calcio. Da lì siamo andati allo stadio, panino, birra eccetera, poi quando Foden ha preso palla intorno al 20esimo io mi sono buttato giù dalle scale perché ero tre file sopra al campo. Lo steward mi ha dato il permesso di stare lì e quando lui ha fatto è esploso lo stadio e poi c'è stato questo selfie iconico. Il mio compleanno era stato il 12 ottobre e fortunatamente avevo ricevuto un nuovo telefono perché il vecchio aveva la memoria intasata...".

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Il racconto continua: "Quando c'è stato il gol io mi sono abbracciato con Foden, Savinho, Reijnders, Haaland. Poi nel momento in cui sono andati via tutti ho scattato quel selfie, ma già per me era una grande emozione aver abbracciato quei giocatori, penso sia il sogno di ogni tifoso". Il selfie non è stato pubblicato dal tifoso: "A fine primo tempo è venuta la social media manager del club, anche lei stupita di quanto era successo, e mi ha chiesto di passarle la foto su AirDrop ma io non avevo connessione quindi siamo usciti un attimo. Dopo la fine del primo tempo ho cominciato a notare che tutti mi guardavano, mi hanno fatto vedere la pagina del Manchester City e ho capito il motivo...".

Differenze tra tifo inglese ed italiano

"La grande differenza è che nel calcio inglese tu sei a bordocampo, riesci ad interagire con il giocatore. Sono invece rimasto stupito del fatto che non c'è una tifoseria organizzata che ti accompagna nei cori come in Italia, o come facevano gli stessi tifosi del Borussia Dortmund che hanno cantato dall'inizio alla fine. Ad esempio lo stadio non esplode al 'The Champions' durante l'inno della competizione. Ci sono molti turisti. Il tifo che abbiamo in Italia è un tifo che raramente si trova altrove, ma quello lo dicono anche i giocatori, è un'esperienza completamente diversa".

 

"Il mio selfie da sogno? Se penso allo sport in generale mi viene in mente Sinner o anche Alcaraz. nel calcio in Italia i fratelli Thuram, Lautaro Martinez, Pulisic, ma anche Locatelli che dicono che gli somigli... All'estero c'è sempre Messi, Ronaldo, Neymar, tutti giocatori emblematici. Che squadra tifo? Io tifo il calcio, mi piace andare a vedere le partite in diversi stadi, mi piace il bel gioco, mi emoziona. Sono cresciuto con il calcio, mio padre mi ha sempre parlato del mito di Maradona, che io non ho mai visto giocare, o di Baggio. Seguivo poi mio fratello che è arrivato fino alla Primavera del Torino e poi ha fatto la Serie B".

Talenti italiani

Il discorso si sposta sulla mancanza di giocatori di talento nel panorama italiano. Questo il punto di vista del tifoso: "Secondo me manca la valorizzazione. A me piace guardare la Lega Pro, la Serie D, e lì ci sono tanti ottimi giovani che purtroppo non hanno avuto la fortuna di emergere. lo dico anche perché ho seguito l'esperienza di mio fratello che ha fatto tutta la trafila delle giovanili con una squadra professionistica, il Torino. Secondo me bisogna solo dare più fiducia ai nostri giovani". 

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