La Juventus ha affrontato una stagione travagliata, con un susseguirsi di infortuni che hanno inevitabilmente segnato il percorso del club. I bianconeri hanno vissuto una serie di complicazioni che non si limitano solo ai risultati sul campo, ma che hanno obbligato lo staff tecnico a continue modifiche tattiche e strategiche. Ora, con l'arrivo di Damien Comolli, le parole d'ordine sembrano essere *innovazione* e *prevenzione*.
Una stagione da record negativo
I numeri parlano chiaro: ben 241 partite sono state saltate per infortunio dai giocatori durante l'ultima annata. Una cifra impressionante che dà la misura delle difficoltà incontrate dalla "Vecchia Signora". Allenatori come Thiago Motta e Tudor si sono ritrovati spesso a dover fare i conti con l'assenza di pedine chiave, soprattutto in difesa, costringendo a soluzioni d'emergenza come l'adattamento di Alberto Costa e Savona in ruoli non abituali.
Il ruolo di Damien Comolli
Il nuovo direttore generale, Damien Comolli ha già dimostrato come l'uso intelligente dei dati e delle tecnologie può portare a risultati notevoli, ponendo le basi per una diminuzione degli stop fisiologici.
L'importanza dei dati e dell'intelligenza artificiale
Comolli sta introducendo alla Juventus un approccio che ha funzionato bene altrove, puntando su allenamenti specifici e ottimizzati grazie a un'analisi scrupolosa dei dati. In Francia, questa metodologia ha portato il Tolosa ad avere una delle migliori media presenze in Ligue 1, con il 95% del tempo di utilizzo dei calciatori. A Torino si spera di replicare questo modello vincente, integrando nuove figure specializzate sia nel settore atletico che medico.


