La critica non fa sconti e, questa volta, nel mirino è finita "La Domenica Sportiva", una delle trasmissioni sportive più longeve della Rai. La Stampa, con Daniele Cavalla, non usa mezzi termini nel descrivere quello che definisce uno spettacolo quasi teatrale, ma di certo non all'altezza delle aspettative del pubblico. Ecco perché il salotto calcistico, che dovrebbe raccontare la giornata sportiva appena trascorsa, si è trasformato in qualcosa di simile a "Colorado Cafè".
L'atmosfera da bar che non convince
Sembra che lo studio di Raidue si trasformi in un ritrovo tra amici, piuttosto che in un programma di analisi sportiva. Simona Rolandi e Paolo Maggioni conducono un ritmo che si trascina tra risate e battute di un cast eterogeneo, composto da Lele Adani, chiamato con un pizzico di sarcasmo "sotuttoio", Adriano Panatta, Ciccio Graziani, Stefano Sorrentino e Mauro Bergonzi. Tuttavia, gli 716 mila telespettatori di ieri sera sembrano non aver gradito e il confronto con il pubblico di Italia-Bosnia, seppur diverso, appare impietoso. Così scrive La Stampa.
Disquisizioni sulla prostata e l'annuncio di Manganiello
La serata ha visto come tema dominante un sottile filo logico che passa tra la prostata di Graziani, scherzando su quanto affermato da Panatta riguardo ai tennisti che vanno in bagno a fine set, specialmente in caso di sconfitta imminente, continua l'articolo de La Stampa.. Se ciò non bastasse, Panatta stesso ha guadagnato spazio la settimana scorsa con commenti su un Manganiello emozionato, deridendo l'annuncio fatto dal giovane arbitro nel corso di una partita di serie A. Insomma, discussioni che si allontanano parecchio dalla sfera strettamente calcistica.
"Colorado Cafè" sportivo senza Enrico Papi
La critica di La Stampa non risparmia paragoni, definendo, in tono ironico, il programma come un "Colorado Cafè sportivo", suggerendo che solo la presenza di Enrico Papi manchi per completare la trasformazione in un vero varietà. C'è un sentore comune che la serietà, e anche un po' di contenuto sportivo in più, non guasterebbero, restituendo al pubblico la fiducia in un programma storico che dovrebbe fare dell'informazione calcistica il suo punto di forza.